È durata 1,2 km l’illusione che ci fosse battaglia, poi Therese Johaug ha cambiato ritmo e salutato tutta la compagnia facendo registrare tempi irraggiungibili per tutte le avversarie. La vincitrice di tre medaglie d’oro nel Mondiale della passata stagione ha ricominciato da dove aveva concluso, vincendo per distacco su tutte le avversarie.
Dicevamo dell’illusione, in quanto al primo rilevamento cronometrico, la sua giovane rivale Frida Karlsson era partita a tutta facendo registrare il miglior tempo. Chi sperava in un duello sul filo dei centesimi è rimasto presto deluso, perché la norvegese nel successivo parziale ha mostrato che al momento in pista non c’è un’atleta in grado di batterla. Imperiale.
Alle sue spalle con un distacco di 30” un’ottima Pärmäkoski, la cui scelta di allenarsi da sola è stata per il momento premiata. La finlandese ha disputato una gara intelligente e quando è stata superata da Johaug al sesto chilometro si è messa sulle sue code, riuscendo così a guadagnare diverse posizioni negli ultimi quattro chilometri di gara. Vedendola in salita al fianco di Johaug, ha dato l’impressione di avere dei materiali molto buoni, migliori rispetto a quelli della norvegese.
La terza piazza è andata a Natalia Nepryaeva, bravissima nell’ultima parte di gara, nella quale è riuscita a prendersi il podio di un soffio su un’ottima Sadie Bjornsen, in grandissima forma.
Sul quinto gradino del podio, a 2” dalla russa, una sorpresa a dir poco clamorosa, la ceca Katerina Razymova, autrice di una prestazione sorprendente se si va a guardare quella che è stata fin qui la sua carriera. A 28 anni la ceca ha migliorato il suo miglior risultato, che fino ad oggi era un 18° posto ottenuto in Finlandia, a Lahti, addirittura sfiorando il podio. La ceca aveva però già mostrato qualcosa di buono nelle gare FIS delle scorse settimane.
Dietro di loro un’ottima Rosie Brennan ha concluso al sesto posto davanti ad Heidi Weng e Astrid Jacobsen. Da applausi anche la top ten della giapponese Masako Ishida e di una Kerttu Niskanen grande protagonista sulla pista di casa. Solo undicesima la prima delle svedesi, l’attesissima Frida Karlsson, staccata di 1’10”. Alle sue spalle, ad appena 4” una Sundling che si dimostra in grande crescita pure nelle distance, mentre Kalla conferma le difficoltà già palesate nelle passate settimane, concludendo solo 17ª. È riuscita ad acciuffare la 30ª piazza Stina Nilsson, chiaramente non al meglio fisicamente. La sensazione, in ogni caso, è che la Svezia non avesse dei materiali molto performanti.
Giornata molto difficile per l’Italia. Nessuna delle azzurre è riuscita a entrare in zona punti. Migliore italiana Lucia Scardoni, partita lentamente e andata in crescendo nel corso della gara. Non le è bastato per andare a punti, avendo concluso la gara in 35ª posizione a 2’05” da Johaug. Caterina Ganz ha chiuso in 41ª posizione con uno svantaggio di 2’11”. In difficoltà Anna Comarella, che ha preso un distacco finale di 2’42” terminando 57ª. Infine Greta Laurent che si è piazzata 80ª a 3’40”.
CLASSIFICA FINALE TOP 10
1ª T. Johaug (NOR) 26’47.5
2ª K. Pärmäkoski (FIN) +30.1
3ª N. Nepryaeva (RUS) +44.4
4ª S. Bjornsen (USA) +45.7
5ª K. Razymova (CZE) +46.7
6ª R. Brennan (USA) +57.9
7ª H. Weng (NOR) +58.0
8ª A. Jacobsen (NOR) +59.6
9ª M. Ishida (JPN) +1’04.5
10ª K. Niskanen (FIN) +1’07.2
Le italiane
35ª L. Scardoni +2’05.2
41ª C. Ganz +2’11.5
57ª A. Comarella +2’41.9
80ª G. Laurent +3’40.4
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