Sci di fondo | 16 dicembre 2019, 14:15

Fondo - Davide Graz: "Super felice per la qualificazione; non mi aspettavo il diciottesimo tempo"

Il sappadino delle Fiamme Gialle ha parlato a Fondoitalia: "I primi punti in Coppa del Mondo sono un passo importante; la scelta della batteria con Klæbo? Non ho rimpianti"

Foto di Pentaphoto

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Si parla tanto di lui, indicato come la grande speranza di un fondo italiano sempre più alla ricerca del talento. Inevitabile quindi che, nonostante la giovane età, ci fosse grande attenzione sulla prestazione in Coppa del Mondo di Davide Graz. Il classe 2000 delle Fiamme Gialle non aveva deluso già lo scorso anno, quando in ben due occasioni aveva sfiorato la qualificazione alle batterie dei quarti di finale giungendo trentaduesimo a Cogne e in uno sfortunatissimo Mondiale di Seefeld, nel quale perse i centesimi decisivi in un doppiaggio.

A Davos, però, Graz ce l’ha fatta, è riuscito a superare il taglio della qualificazione, ma soprattutto l’ha fatto con un diciottesimo tempo che non è certo passato inosservato anche agli addetti ai lavori degli altri paesi. Giustificata quindi la sua soddisfazione dopo il risultato ottenuto in Svizzera, anche se come sempre il giovane sappadino riesce a mantenere la calma, nascondendo bene quella emozione che sicuramente proverà dentro di sé.

«Sono stato molto contento della mia prestazione di sabato – ha affermato il sappadino a Fondoitaliaanche perché nella passata stagione avevo sfiorato ben due volte la qualificazione. Per questo motivo speravo di superare il taglio, anche se dicono tutti che la sprint di Davos sia delicata e difficile, sia per la pista che per l’ottimo parco partenti. Sabato, quindi, sono stato super felice di avercela fatta e non nascondo di essere stato anche un po’ sorpreso. Non tanto per la qualificazione, che era il mio obiettivo, ma perché non mi aspettavo di farcela addirittura con il diciottesimo tempo, che magari non sarà top ten ma è pur sempre un piazzamento importante».

Ha colpito poi la scelta dell’azzurra di optare per una batteria a dir poco complicata con campioni come Klæbo e Chanavat: «Ero consapevole delle difficoltà che avrei avuto nel superare i quarti delle batterie, così ho pensato che tanto valesse provarci scegliendone una difficile ma veloce, nella speranza di chiudere quarto e magari rientrare come lucky loser. Sapevo che avrei comunque avuto poche possibilità di superare quel turno, ma non ho alcun rimpianto. Credo che aver ottenuto i miei primi punti di Coppa del Mondo sia già un bel passo per la mia carriera. Ovviamente spero non siano gli ultimi (ride, ndr)». Ne siamo certi.

Giorgio Capodaglio

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