Biathlon | 15 febbraio 2020, 12:43

Anterselva 2020 - Lucie Charvatova a Fondo Italia: "Questo podio mi ripaga di tanti sacrifici"

La ceca felicissima dopo la gara: "Un risultato inatteso, ma sono riuscita a ottenere il massimo nel giorno più importante dell'anno; all'interno della squadra ceca c'è un flusso positivo e buono spirito"

Anterselva 2020 - Lucie Charvatova a Fondo Italia: "Questo podio mi ripaga di tanti sacrifici"

È stata la grandissima sorpresa della sprint di Anterselva. A 27 anni appena compiuti Lucie Charvatova è riuscita a salire sul podio per la prima volta in carriera e l’ha fatto proprio in una gara mondiale. Un risultato clamoroso e straordinario per lei e per tutta la Repubblica Ceca, che in due giorni ha già vinto altrettanti bronzi. A margine della conferenza stampa dell'IBU al Media Centre Paul Zingerle, la ceca con grande gentilezza ha risposto alle nostre domande.

Ciao Lucie. Alla vigilia della gara, avresti mai immaginato di ritrovarti qui in conferenza stampa a parlare di questo bronzo?
«No (sorride, ndr), non mi sarei mai aspettata un risultato del genere. Questa gara è stata incredibile perché mi ha ripagato dei tanti sacrifici che ho fatto. Sono riuscita a ottenere il massimo nel giorno più importante dell’anno, quindi posso solo dire che è un momento fantastico e sto avendo delle sensazioni incredibili».

Il risultato ottenuto giovedì dalla squadra ceca nella staffetta mista ti ha in qualche modo aiutata?
«Si, penso che il terzo posto di oggi sia stato anche frutto di questo flusso positivo, del buon spirito che si è creato all’interno della squadra, perché siamo partiti molto bene giovedì. Credo il bronzo della staffetta mista sia stato qualcosa di speciale per il nostro team, in quanto era la prima gara, il biathlon è molto seguito in Repubblica Ceca e volevamo partire subito bene. Loro erano molto felici ieri, vedevo i loro volti sorridenti e questo mi ha trasmesso qualcosa in più oggi. I successi non riguardano soltanto un singolo ma l’intera squadra, è bello che un giorno ottenga qualcosa di buono qualcuno di noi e il giorno successivo un altro, così è perfetto, perché possiamo condividere le nostre vittorie».

Puoi descriverci la tua gara?
«È stata un po’ dura, perché è nevicato durante la notte e la neve era lucida, quindi non riuscivo a essere così stabile sugli sci. Non avevo delle buone sensazioni anche perché abbiamo avuto una lunga pausa ed ero un po’ troppo nervosa prima della gara. Nel corso del primo giro non avevo avuto alcuna informazione sulla mia prestazione, quindi non sapevo come stessi andando, magari ero lenta sugli sci. Dopo la serie a terra, però, mi hanno avvertita che ero in una buona posizione e di continuare così. Per la prima volta mi sono sentita una vera biatleta, sono riuscita a svuotare la mente, a concentrarmi solo sul momento, senza pormi domande del tipo “cosa sarà” o “cosa poteva essere”, e grazie a questo sono stata molto forte al tiro, perché nella testa ero calma. Nell’ultimo giro ho provato a dare il mio massimo, ma ho perso tante energie, quindi è stato abbastanza complicato fino alla linea del traguardo e appena l'ho superata sono finita a terra sfinita. Non lo faccio molto spesso (ride, ndr)».

Cosa hai pensato quando hai guardato il tabellone ed eri terza?
«Dopo la serie in piedi mi avevano avvertita che ero in seconda posizione, quindi ho iniziato a sperare di vincere una medaglia, ma ero stanca, non sapevo come erano andate le altre, così temevo di aver perso qualche posizione ed essere scesa magari al quarto, quinto o sesto posto. Ero un po’ nevosa, ma i tecnici in pista mi hanno detto che ero terza ed è stato fantastico»

Giorgio Capodaglio

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