L’emergenza coronavirus, ovviamente, oltre a fermare anticipatamente la stagione degli sport invernali, ha impattato sulla vita degli atleti, come su quella di tutti noi. Se in Italia, però, siamo ben coscienti della situazione attuale, all’estero non tutti sembrano aver pienamente compreso la sua gravita.
Ne sono un esempio le parole di un campione del fondo, il francese Maurice Manificat, che non sembra d’accordo con le misure che si stanno prendendo per contenere il virus Covid-19, secondo quanto affermato in un’intervista al portale "ledauphine", pubblicata domenica. «Il periodo è complicato. Speravamo che (in Francia, ndr) non si sarebbe passati attraverso tutte le varie fasi come in altri paesi. Non voglio entrare in certe polemiche, ma non comprendo tutto, trovo che tutto ciò sia un po’ esagerato. Ma rimane solo la mia opinione. Sembra che stiamo parlando del virus Ebola, che ha un tasso di mortalità del 50%. Ma quando non tocca l’Occidente non ce ne preoccupiamo. In ogni caso, magari è più di un’influenza, ma (le autorità, ndr) ce lo devono dire chiaramente. Ci sono le reazioni e i comportanti di certe persone, che mi danno l’impressione di essere nel medioevo. Ma è così».
Manificat è dispiaciuto per il finale anticipato della stagione: «Non avevo programmato di gareggiare in Canada, quindi almeno da quel punto di vista non ho perso nulla. Ma avevo in programma alcune gare di fine stagione e avevo la motivazione alta, in quanto speravo di avere sensazioni migliori rispetto a gennaio e febbraio. Ero molto stimolato dal Birkebeinerrennet e le gare a lunga distanza francesi. Ma all’improvviso è finita, non è rimasto più nulla. Ciò mi ha demotivato, mi sono sentito impotente. È stata una grande delusione, ma è inutile star qui a pensarci sopra. La cosa complicata è che adesso non ho più alcun obiettivo a lungo termine».
Il fondista francese ha cercato di allenarsi, anche se non con tante motivazioni: «Devo comunque mantenermi in forma. Solitamente mi piace tagliare completamente ad aprile, prima di riprendere gli allenamenti a maggio, ma negli sport di resistenza non bisogna mai staccare completamente. Tocca sempre mantenersi in attività, ma senza un obiettivo è frustrante. Amo il mio sport per gli obiettivi che mi sono prefissato. Se devo solo andarmi a fare un giro, è buono ma diverso. Inoltre c’è poca neve, quindi giriamo sempre negli stessi posto e già questo fa male. Almeno il tempo è bello, ma la neve si è sciolta e anche le uscite con pelli diventano complicate».
A turbare Manificat l’impossibilità di organizzare qualsiasi cosa: «È strano non poter programmarsi nulla nemmeno per le vacanze, perché non sappiamo cosa sarà da qui a un mese. Alcuni amici hanno prenotato per andare in Norvegia e ora non sanno come verranno rimborsati. Quindi farò il casalingo, vado a sciare col piccolo e poi a casa, dove c’è sempre qualcosa da fare».
Fondo – Maurice Manificat controcorrente: “Il coronavirus? Il periodo è complicato ma trovo tutto un po’ esagerato”
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