Combinata | 16 giugno 2020, 17:43

Nuova carriera per Svenja Würth: lascia il salto e passa alla combinata nordica

La ventiseienne tedesca ha anche vinto un oro nella gara a squadre miste di salto dei Mondiali di Lahti del 2017; frenata da tanti infortuni Würth ha scelto la combinata: "Amo le sfide"

(foto di DSV Nordisch)

(foto di DSV Nordisch)

In carriera ha vinto nel salto un titolo mondiale nella gara a squadre miste del Mondiale di Lahti, insieme a Carina Vogt, Markus Eisenbichler ed Andreas Wellinger, conquistato un podio individuale in Coppa del Mondo, grazie al terzo posto ottenuto a Ljubno nella stagione 2016/17 e tanti piazzamenti nella top ten nei primi anni di carriera. Svenja Würth era la numero tre del salto femminile tedesco, prima di cadere rovinosamente nel corso del team event di Hinterzarten, rompendosi il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un anno e mezzo di stop, le Olimpiadi saltate, le seconde consecutive dopo l’infortunio già subito alla vigilia di Sochi nel 2014, e il rientro a Hinzenbach soltanto nel febbraio 2019, a meno di un mese dal Mondiale di Seefeld.

Da quell’infortunio la carriera della tedesca, classe 1993, è radicalmente cambiata, Würth non è più riuscita ad andare meglio di un diciottesimo posto. Un calo vistoso se si considera che prima della rovinosa caduta di Hinterzarten, la tedesca veniva da dieci gare consecutive in top ten.

In primavera, quindi, la tedesca ha deciso a 26 anni di dare un’altra svolta clamorosa alla sua carriera, lasciando il salto e passando alla combinata nordica, disciplina sempre più in crescita al femminile, tanto che il prossimo anno assegnerà le prime medaglie mondiali e vedrà il via del circuito di Coppa del Mondo. Würth è decisa, nonostante lo scorso anno non riuscì a chiudere la gara di Continental Cup a Eisenerz, quando si ritirò nel fondo dopo aver fatto registrare il miglior salto. «Ho spesso fatto il conto con gli infortuni nel corso della mia carriera nel salto – ha raccontato Würth al sito ufficiale della FIScosì ho avuto tanto tempo per pensare. Nel frattempo ho seguito lo sviluppo della combinata nordica femminile. Quando avevo sette anni, avevo iniziato proprio facendo la combinata nordica, ma feci abbastanza presto una scelta tra salto e sci di fondo. Non c’era posto per le donne nella combinata nordica in quel periodo. Così cominciai a fare salto. Ho già 26 anni ma il posto ora c’è e dei grandi passi sono stati fatti. Sono molto curiosa e mi piacciono le sfide, quindi la vedo come una grande occasione».

Tornando alla gara di Eisenerz dello scorso anno, la tedesca è consapevole di quanto fosse difficile disputare una gara di fondo senza alcun allenamento: «Quel giorno ho imparato che lo sci di fondo per il tempo libero è una cosa, mentre una gara è completamente un altro gioco – ha spiegato ridendo alla FISsicuramente mi aspettavo che le cose andassero diversamente, ma nella passata stagione il mio intero allenamento e il punto focale erano stati dedicati al salto con gli sci, tanto che stavo gareggiando in Coppa del Mondo. Così il mio piccolo viaggio nella combinata nordica era solo un esperimento per me, che feci al di fuori della Coppa del Mondo di salto, senza molta preparazione. Aggiungiamoci anche la totale assenza di esperienza e alla fine si, quello che porti via è la delusione. Ho capito che sarebbe stato veramente difficile gareggiare nel salto e nella combinata nordica contemporaneamente e dovevo concentrarmi soltanto su una disciplina. Inoltre è stato molto interessante vedere come si svolgevano le competizioni di combinata nordica e se potessi immaginare me nel farle. Forse in quell’occasione la mia ambizione è stata presa a calci, perché l’esperimento è andato così male. Non basta soltanto saltare bene».

Würth non si è scoraggiata ed ora si sta preparando al meglio per la prossima stagione: «Il mio piano di allenamento è completamente diverso ora, più pieno e con alcuni concetti che sono nuovi per me. Inoltre ho dei nuovi allenatori. È stato un grande cambiamento all’inizio, ma mi ci sto lentamente abituando. È anche bello mentalmente cambiare il sistema seguito negli anni passati e provarne uno nuovo. La cosa più importante: mi sto veramente divertendo».

Presto per parlare di obiettivi, anche se la tedesca è comunque ambiziosa: «È difficile dire ora qualche siano i miei principali obiettivi. Ho in realtà tanti piccoli obbiettivi sulla strada verso il via della stagione. Devo ancora vedere come andrà questo sviluppo e dove arriverò alla fine. Sicuramente abbiamo un Mondiale casalingo ad Oberstdorf e questo è presente nella mia testa. Ma c’è un sacco di lavoro da fare per me prima di pensarci»

G.C.

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