Sci di fondo | 21 luglio 2020, 14:10

Fondo - Ilaria Debertolis: "L'obiettivo del 2021 sono i Mondiali; il mio futuro? Valuterò anno per anno"

"Andrò avanti fino a quando mi sentirò bene e mi riterrò competitiva; in Coppa del Mondo mi manca tranquillità, forse dagli altri dovremmo imparare ad essere più rilassati prima delle gare"

Foto di Flavio Becchis

Foto di Flavio Becchis

È al lavoro con la squadra di sede delle Fiamme Oro per preparare al meglio la stagione 2020/21 nella quale ha già il pettorale di Coppa del Mondo assicurato per tutta la prima fase fino al mese di dicembre, grazie al successo ottenuto nell'OPA Cup della passata stagione. Ilaria Debertolis si sta allenando per ritrovare quelle sensazioni che le mancano da alcuni anni e conquistare la convocazione per il Mondiale di Oberstdorf, dove è in programma anche la 10km in skating, suo format di gara ideale. Di questo e tanto altro, compreso il suo futuro, abbiamo parlato con lei nell’intervista che segue.

Ciao Ilaria, come sta procedendo la preparazione con la squadra di sede delle Fiamme Oro?
«Molto bene. A causa dell’emergenza covid-19, siamo partiti un po’ in ritardo e abbiamo avuto il primo raduno in caserma a Moena a fine giugno. Ora stiamo affrontando altre due settimane di carico, sempre in sede. Rispetto al passato abbiamo qualche settimana in più a casa, perché a causa delle restrizioni dobbiamo essere un atleta per stanza in caserma. Comunque, fin qui ho svolto la classica preparazione normale, con skiroll, corsa, bici e palestra. Con me ci sono Sara (Pellegrini, ndr) e Didi (Nöckler, ndr) come atleti di sede, ma il gruppo è ampliato dalla presenza di tanti giovani del settore giovanile delle Fiamme Oro, che portano al gruppo il loro entusiasmo».

Fisicamente come ti senti in confronto alle passate stagioni?
«Sto bene, anche se è difficile avere un reale confronto con il passato, in quanto quest’anno le cose sono state un po’ diverse. A causa dell’emergenza covid-19 la stagione è terminata in anticipo, siamo rimasti chiusi in casa e alla fine nemmeno abbiamo avuto un vero periodo di stacco o di riposo, andando in vacanza. Anche durante il lockdown mi son fermata appena una settimana, anche perché alla fine proprio l'allenamento mi aiutava a distrarmi da tutta la situazione. Insomma mi sono allenata più del solito. Sono felice di essere riuscita comunque ad andare anche per un periodo al mare, perché mi fa stare sempre bene e infatti in questo raduno ho avuto buonissime sensazioni. Il problema è che spesso negli ultimi anni sono stata bene in estate, per poi avere sensazioni purtroppo diverse una volta arrivato l'inverno».

Ritieni che allenarsi fuori dalla squadra nazionale sia un handicap?
«No. Anche lo scorso anno mi sono allenata con la squadra di sede per la prima volta nella mia carriera. Non credo si debba per forza stare in nazionale per andare forte, alcuni l’hanno già dimostrato in passato. Qui siamo seguiti molto bene sia in estate che in inverno, ci danno veramente una grande mano. Inoltre credo che, a quasi trentuno anni, mi faccia anche bene avere l’opportunità di allenarmi non lontano da casa e con maggiore libertà. Anche perché ormai, alla mia età, non so quanti anni farò ancora».

Ci stati dicendo che stai meditando il ritiro? Pensi di smettere dopo le prossime Olimpiadi?

«No, non ho preso alcuna decisione. La scelta sarà fatta tenendo soprattutto in considerazione le mie prestazioni. Fino a quando vedrò di avere il livello per gareggiare in Coppa del Mondo, allora continuerò. Non c’è un evento particolare che mi motiva al punto da prenderlo come traguardo prima dell’addio. Insomma non ti dico che proseguirò per forza fino a Pechino, perché ho già partecipato alle Olimpiadi e sinceramente le immagino anche simili a quelle di Pyeongchang. Ci fossero stati nel 2022 i Giochi di Milano-Cortina, allora sarebbe stato diverso. Quindi valuterò anno per anno, fino a quando mi sentirò bene e mi riterrò competitiva, andrò avanti».

Stai facendo una preparazione particolare per partire subito forte nelle prime gare, visto che hai il pettorale di Coppa del Mondo assicurato grazie alla vittoria dell’OPA Cup?
«No. Ovviamente so di avere il pettorale di Coppa del Mondo assicurato per le prime quattro tappe della stagione, ma non è detto che pur avendone il diritto ci andrò. Per esempio posso già dirvi che non mi vedrete a Kuusamo, dove dopo l’ultima volta che sono andata, ho deciso di non tornare più, perché preferisco risparmiare energie per piste e gare più adatte a me. Inoltre prima di andare in Coppa del Mondo voglio fare qualche gara per testarmi e dimostrare a me stessa di avere un livello abbastanza buono per andarci. Altrimenti non avrebbe senso. Mi preparerò comunque per cogliere le occasioni che si presenteranno, con l’obiettivo di qualificarmi per il Mondiale di Oberstdorf, dove è in programma la 10km in skating».
    
Pensi sia più difficile per te ritagliarti uno spazio, vista la politica dei giovani intrapresa dalla FISI?
«No, perché al di là della linea giovane, se io andassi più forte rispetto alle altre, sarebbe logico portarmi in Coppa del Mondo. Anche lo scorso anno, per esempio, mi ha infastidito leggere o sentire persone che quasi mi accusavano di togliere il posto alle più giovani. Perché? Se sono andata più forte perché non dovrei andare? Inoltre non sempre siamo andati col contingente pieno, quindi credo che possiamo essere portate sia noi esperte che le giovani per fare esperienza».

Come giudichi la tua passata stagione?
«In OPA Cup sicuramente sono andata bene, ho fatto sempre delle ottime gare. In Coppa del Mondo, invece, al di là di qualche lampo nello Skitour scandinavo, non sono riuscita a rendere, non ho mai ritrovato le stesse sensazioni e non ho capito nemmeno io perché. Anche al Tour de Ski non stavo andando bene, ho lasciato ed appena due giorni dopo ho vinto in OPA Cup. Ovviamente il livello delle due competizioni è assai diverso, per riuscire a far bene in Coppa del Mondo, non conta solo l’esperienza, ma tutto deve andare al cento per cento».     

Infortuni a parte, sei riuscita a spiegarti cosa ti abbia frenato nelle ultime tre stagioni, dopo aver centrato anche la top ten in Coppa del Mondo?
«Sinceramente non sono riuscita a capirlo fino in fondo, al di là dei problemi fisici. Credo però che in parte abbiano anche inciso i tanti cambi di allenatore che ci sono stati. L’ultima volta che ho avuto un allenatore per due anni consecutivi, sono arrivati gli ottimi risultati avuti con Costantin. Poi da lì ho cambiato allenatore ogni anno e ciò sicuramente un po’ mi ha condizionato. Ora finalmente ho Bordiga per il secondo anno consecutivo e vedremo se ciò ripagherà. Ovviamente non credo sia stato questo l’unico problema. Spesso in estate sono al giusto livello, mi sento nelle condizioni del mio periodo migliore, ma in inverno non riesco a ripetermi. A volte mi manca anche la tranquillità, perché comunque in Coppa del Mondo diventa tutto più stressante. Forse dovremmo imparare dagli stranieri a essere più rilassati e tranquilli».

Senti, le incertezze sul regolare svolgimento della prossima stagione ti stanno condizionando in questa fase di preparazione?
«No, sinceramente non ci sto pensando. Anche perché questo è il mio lavoro, lo faccio e mi preparo al meglio. Ovviamente spero si facciano le gare e che la stagione si svolga regolarmente, anche per voltare pagina al più presto dopo questo brutto periodo a livello globale. Però non sono preoccupata, sono convinta che si gareggerà. Ecco, forse mi stanno un po’ mancando oggi le gare estive di corsa o skiroll, perché ti danno l’emozione e l’adrenalina di indossare il pettorale, permettendoti di fare quel qualcosa in più».

Insomma, confermi il tuo obiettivo: qualificarti per i Mondiali?
«Certamente è ciò che voglio fare, soprattutto perché c’è un format di gara che mi si addice. Poi in generale voglio andare forte e dimostrare nuovamente il mio valore»

Giorgio Capodaglio

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