Biathlon | 12 agosto 2020, 16:30

Biathlon - Le nazionali norvegesi scelgono l'Italia: possibile raduno a Lavazé

A causa dell'aumento di casi di infezione da Covid-19, lo staff tecnico norvegese ha cancellato il raduno previsto a Bessan nel mese di ottobre; l'obiettivo, se le autorità lo permetteranno, è radunarsi a Lavazé

Biathlon - Le nazionali norvegesi scelgono l'Italia: possibile raduno a Lavazé

Le difficoltà legate all’emergenza covid-19 stanno condizionando moltissimo i programmi delle nazionali di fondo e biathlon, abituate solitamente a viaggiare molto nel corso dell’estate. In particolare, la situazione si è fatta molto difficile per le nazionali di Norvegia e Svezia, che non posso allenarsi in quota nelle rispettive patrie.

La Norvegia è stata costretta a cancellare il raduno in Francia, a Bessans, che era previsto per il mese di ottobre. L’aumento dei casi di contagio in Francia ha suggerito al team norvegese di evitare il viaggio. Un paio di settimane di allenamento in quota, però, sono davvero utili secondo lo staff tecnico della Norvegia, così, secondo quanto riferito da VG, su suggerimento dell’italiano Patrick Oberegger, allenatore della squadra femminile, la nazionale norvegese potrebbe proprio raggiungere l’Italia, dove la situazione legata all’emergenza covid-19 per il momento appare migliore rispetto ai paesi al di là delle Alpi.

«In Francia il livello di guardia è diventato rosso – ha affermato Per-Arne Botnan, manager della nazionale norvegese di biathlon – così pensiamo di andare in Italia, dove il dato di contagi è inferiore a 5 ogni 100.000 abitanti. Ora incontreremo il team sanitario per vedere se è possibile organizzare un raduno in Italia, applicando le stesse regole che abbiamo qui a casa».

Sarà importante anche discutere con le autorità norvegesi, che hanno deciso di portare da verde a giallo anche i paesi dove il numero dei casi è inferiore, ma soprattutto l'associazione norvegese dovrà motivare il viaggio, dal momento che per il governo norvegese tutti i viaggi all’estero non necessari dovrebbero essere evitati.

«Non avrebbe senso effettuare due settimane in quota se tutti gli atleti devono poi essere messi in quarantena – ha spiegato Per-Arne Botnan a VG – in quel caso potremmo anche restare a casa. La permanenza in quota deve essere comunque fatta in modo corretto, poi vedremo quale sarà l’opinione dell’equipe sanitaria. Andremo oltre ogni ragionevolezza sia dal punto di vista pratico che finanziario».

L’idea dello staff norvegese è di effettuare un volo diretto da Oslo a Monaco e da lì guidare con la propria auto fino a Lavazé, che sarebbe la sede del ritiro. Lì gli atleti vivrebbero nello stesso luogo in isolamento, con l'identico regime norvegese. Inoltre le nazionali femminili e maschili avrebbero il proprio cuoco. Insomma rischio contagio ridotto al minimo. Lavazé, che ha da poco una nuova pista da skiroll, si trova a 1800 metri e avrebbe i requisiti ideali richiesti dal team norvegese. L’allenatore italiano Patrick Oberegger conosce molto bene la località e le possibilità che offrirebbe.

G.C.

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