Sci di fondo | 04 settembre 2020, 12:00

VIDEO - Da Subiaco alla nazionale di skiroll sognando quella di fondo: intervista a Maria Gismondi

La giovane classe 2004, cresciuta nel Winter Sport Subiaco, vive da un anno in Friuli dove studia e gareggia per il Bachmann; ora la nazionale di skiroll, con il sogno un giorno di emulare il subiacense Valerio Checchi

VIDEO - Da Subiaco alla nazionale di skiroll sognando quella di fondo: intervista a Maria Gismondi

Lo scorso anno, ad appena 15 anni, ha deciso di lasciare la sua Subiaco, gli amici di sempre e la famiglia, per trasferirsi nella lontana Tarvisio e proseguire la sua crescita grazie alla strutture del Liceo Sportivo Bachmann. Una scelta coraggiosa quella di Maria Gismondi, classe 2004 della provincia di Roma, che a livello giovanile ha mostrato di avere talento nello sci di fondo, tanto da non essere sfuggita nemmeno all'occhio attento dei tecnici delle nazionali azzurre.

Proprio loro hanno suggerito alla famiglia e allo sci club di appartenenza, il Winter Sport Subiaco, che con tanta passione lavora con i giovani laziali per aiutarli ad emergere, sognando di seguire le orme di Valerio Checchi, nonostante i cambiamenti climatici portino sempre meno neve nella località subiacense, di permettere a questa ragazza di giocarsi al meglio le sue carte trasferendosi nel Nord Italia.

Intanto la sedicenne Maria si è tolta la soddisfazione in estate di entrare a far parte della nazionale azzurra di skiroll (aveva comunque già esordito in Coppa del Mondo, ndr), anche se non ha avuto la possibilità di gareggiare a livello internazionale a causa dell'emergenza covid-19, che ha suggerito alla FISI di non permettere ad alcun italiano di competere fino al 15 ottobre.

Lei ha continuato comunque ad allenarsi con grande serietà, seguendo il dt Michel Rainer e i tecnici Emanuele Sbabo e Solange Chabloz. Katja Colturi l'ha incontrata in occasione del raduno azzurro a Lavazè, ne è nata un'intervista nella quale la giovane ha anche parlato dei suoi sogni e di una passione che l'ha spinta a centinaia di chilometri da casa.

 

 

 

 

Giorgio Capodaglio

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