Sci di fondo | 05 settembre 2020, 10:18

Fondo - Jessie Diggins condivide le foto del suo infortunio alla caviglia

Fortunatamente solo una distorsione per la statunitense, che si è però spaventata: "È giusto che i giovani atleti sappiano che anche i professionisti si fanno male, hanno paura e si sentono frustrati"

Foto di Flavio Becchis

Foto di Flavio Becchis

Si è spaventata dopo un infortunio alla caviglia, che temeva potesse provocarle un periodo di stop. Fortunatamente Jessie Diggins ha potuto fare un bel respiro di sollievo, quando ha scoperto di essersi procurata solo una distorsione alla caviglia, nonostante il gonfiore e il dolore le facessero pensare di peggio.

La statunitense ha però voluto ancora una volta aprirsi con i suoi tifosi e soprattutto i giovani che sognano di diventare degli atleti, far capire loro che anche i professionisti hanno paure e frustrazioni, le proprie debolezze, nonostante vengano sempre invitati a non mostrarle.

L’ha fatto attraverso un lungo post sui social, nel quale ha anche mostrato la foto della sua caviglia, mostrando come appariva al suo sguardo in un primo momento.

«È bene mantenersi reali e onesti, anche quando non è molto carino. Inizialmente non volevo condividerlo – ha scritto Jessie Digginsperché, dopo un viaggio alla drogheria con le stampelle, avendo a che fare con tutti i consigli non richiesti e le battute da persone che non erano il mio dottore, avevo potuto capire perché agli atleti venga spesso detto di nascondere qualsiasi debolezza. Ma è importante che i giovani atleti sappiano che anche i professionisti si fanno male, diventano impazienti e frustrati nel processo di guarigione e che siamo solo esseri umani che cercano di fare del loro meglio ogni giorno.
Circa una settimana fa, mi sono slogata la caviglia e aveva un aspetto così brutto, che temevo di averla rotta. Non preoccupatevi, è soltanto una semplice distorsione. Mi rendo conto di quanto sia stata fortunata ad essermela cavata con un infortunio leggero. È stato un processo interessante vederlo guarire e osservare le mie stesse emozioni mentre cambiavo le modalità di allenamento e gli allenamenti a destra e sinistra. Ma nel quadro generale, non è un grosso problema, anche quando sembra così in un primo momento».

 

G.C.

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