Sci di fondo | 26 novembre 2020, 15:33

Fondo - Anna Comarella: "Tour de Ski e 30km dei Mondiali i miei obiettivi stagionali; il futuro? Sogno di chiudere alle Olimpiadi di Milano-Cortina"

La veneta delle Fiamme Oro è pronta per la nuova stagione: "Ho sensazioni migliori rispetto allo scorso anno e sento di essermi allenata meglio, affrontando le cose con maggiore tranquillità"

Foto di Flavio Becchis

Foto di Flavio Becchis

Parte da Ruka la stagione di Anna Comarella, che sarà l’unica rappresentante del Gruppo Milano-Cortina 2026 a partecipare già nella tappa di apertura della Coppa del Mondo. Una scelta che è stata fatta dopo la cancellazione delle gare di Santa Caterina, alle quali la veneta delle Fiamme Oro avrebbe partecipato anziché partire per la Finlandia. Alla vigilia della sua prima uscita stagionale, l’azzurra, una delle giovani più attese della nostra nazionale, ha affrontato tanti argomenti in questa lunga intervista per Fondo Italia.

Ciao Anna. Quali sono le tue sensazioni alla vigilia della prima uscita stagionale? Come stai?
«Mi sembra di stare bene. Ho sensazioni migliori rispetto alla viglia dello scorso anno, quando ero arrivata a Ruka dopo aver patito molto nei raduni di Davos e Livigno. Quest’anno invece i test sono andati bene, soprattutto per quanto riguarda le risposte che ho avuto dal mio corpo. Sono abbastanza contenta del lavoro che ho fatto fino adesso. Ovviamente la pista mi dirà se ho ragione».

Ti aspettavi di essere convocata già per Ruka?
«Sapevo che c’era questa possibilità. Inizialmente ero concentrata sulle gare FIS di Santa Caterina, perché ne avevamo parlato con Renato (Pasini, ndr) e avevamo deciso di partire da lì. Come sapete le gare di Santa Caterina sono state cancellate, quindi avevo la possibilità di partecipare a Ruka e sono ben contenta di andarci. È sempre bello indossare il pettorale, ho bisogno di sentire il clima da gara, anche per sbloccarmi un po’ e vedere a che punto sono».

A proposito, ti sono mancate le gare estive?
«Da una parte si e dall’altra no. Sicuramente mi è mancato poter fare qualche competizione di corsa e skiroll, che mi permettono di tirare di più rispetto all’allenamento e vedere a che punto sono. Dall’altra parte, però, senza competizioni, ho vissuto un’estate più tranquilla, dando una maggiore continuità ad alcuni allenamenti, una cosa che mi è servita».

Quest’anno sei allenata da Renato Pasini. Come ti trovi con lui?
«Sono molto contenta, è una persona piena di entusiasmo e molto solare. Mi piace che cerca sempre di metterti a tuo agio, vuole avere dei feedback, chiede la nostra opinione e in qualche modo il programma è condiviso. È una persona aperta al confronto e questo aspetto mi piace moltissimo. È anche molto bravo a fare gruppo, un’altra cosa fondamentale. Ha sempre una buona parole e scherza anche cercando di metterci a nostro anno».

C’è stato qualche cambiamento particolare nel tuo programma di allenamento?
«No, l’unica differenza, come ho detto in precedenza, è che ho vissuto tutto in modo più tranquillo. Nelle passate stagioni vivevo con molto stress le competizioni estive, pensavo di dover sempre dimostrare qualcosa. Quest’anno ho affrontato ogni test interno per quello che è, un allenamento veloce. Questo approccio diverso mi ha aiutato molto, ho avuto dei miglioramenti. Quello stress a volte mi bloccava, non aiutandomi a dare il cento per cento. Quest’anno mi sono concentrata soltanto sul fare le cose al meglio e sento di aver ottenuto degli ottimi risultati. Per quanto riguarda l'allenamento, ho cambiato qualcosa in palestra, in quanto in passato ho avuto problemi a spalle e gomiti che non mi permettevano di fare determinati esercizi. Quest’anno sono riuscita a costruire meglio il mio fisico, ho sopportato dei carichi che lo scorso anno mi davano fastidio».

Hai risolto i problemi fisici che ti avevano limitata nel corso della stagione?
«Per quanto riguarda la schiena, si. Quello è stato il problema più grande dello scorso anno, mi ha bloccata. Ora sto bene, è tutto sotto controllo e appena sento qualcosa di strano, mi faccio immediatamente controllare. In estate ho avuto un problema ai piedi che non mi ha permesso di fare allenamenti di corsa o camminata per un mesetto, costringendoci a rivedere il programma. Pure quello è rientrato, lo sto tenendo sotto controllo per evitare che torni».

Come affronterai le prime tre gare della stagione? Ovviamente si comincia con la sprint, non propriamente il tuo format ideale.
«Della sprint ho parlato tanto con Renato, visto che era uno dei migliori in questo format. Lo scorso anno ho sbagliato partendo forte e piantandomi sull’ultima salita, che è molto lunga. Renato mi ha consigliato di gestire al meglio, dosare le energie per non arrivare cotta alla fine. Nelle altre due gare spero di fare meglio rispetto allo scorso anno, soprattutto in classico, visto che arrivai a disputare la pursuit partendo con l’onda, una cosa che non mi era mai capitata nella mia vita. Insomma spero quest’anno di evitarmela (ride, ndr). Le prime gare sono sempre un po’ difficili perché non arrivo mai al via stando già al top della forma e devo sbloccarmi un attimo. Sono però contenta di andare su, ho una bella occasione per fare una gara, cosa che purtroppo non avranno i miei compagni di squadra».

Come stai vivendo tutte le incertezze della stagione legate all’emergenza covid-19?
«Non ti nascondo che la cancellazione di Santa Caterina mi aveva un po’ scombussolato, perché ero concentrata su quelle gare, così una volta saltate ho dovuto cambiare il mio approccio mentale alla stagione, visto che andrò ad affrontare competizioni decisamente diverse. Per il resto cerco di pensarci il meno possibile, perché durante il primo periodo della preparazione guardavo quotidianamente ogni novità sui contagi e tutto il resto e questo stava diventando quasi motivo di ulteriore stress. Un giorno Renato mi ha detto di smetterla di guardare queste cose e non ho più guardato. Il problema c’è, è grave per tutti, ma non devo farlo diventare una fobia e gestirlo, continuando ad allenarmi al meglio, ovviamente rispettando tutte le regole, sperando nel frattempo che tutta questa situazione si risolva al più presto».

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
«Il primo è già saltato, perché erano le gare di Lillehammer. Mi sarebbe piaciuto tantissimo andare, lì non sono mai stata, so che è una pista storica e avrei voluto provarla. Mi piacerebbe partecipare nuovamente al Tour de Ski, visto che quella dello scorso anno è stata un’esperienza bellissima. Poi ovviamente c’è l’evento clou, rappresentato dal Mondiale di Oberstdorf, al quale voglio qualificarmi e fare bene. La 30km in classico sarebbe una gara veramente bella a cui partecipare, soprattutto su quella pista che ha una bella salita lunga e dura. Potrebbe venir fuori una competizione interessante».

Dopo due stagioni con la Squadra A, nella quali eri la più giovane del gruppo, ora sei nel gruppo Milano-Cortina 2026, dove nonostante la giovanissima età ti ritrovi ad essere una delle più esperte e punto di riferimento per le compagne. Come ti trovi in questo nuovo ruolo?
«Gli anni con Simone (Paredi, ndr) mi sono serviti tanto per crescere perché facevo tanta fatica negli allenamenti estivi ed avere compagne più grandi e con maggiore esperienza è stato importante, in quanto negli allenamenti loro andavano forte ed io agli inizi ero sempre ultima e arrivavo stanca, distrutta. Mi è servito tanto. Quest’anno faccio parte di un gruppo dove siamo tutte molto vicine, ho ritrovato atlete migliorate tanto rispetto a quando le vedevo nella squadra Junior, si nota che hanno fatto un grande lavoro con Renato. Qui il livello è stato alto per tutta l’estate. Mi sono trovata bene e sinceramente non so se fossero loro a guardare me o viceversa».

Parliamo delle favorite per la Coppa del Mondo. Lo scorso weekend abbiamo assistito ad un duello ai altissimo tra Karlsson e Andersson in Svezia, ma Johaug ha ancora dominato in Norvegia. Cosa ti aspetti?
«Ho visto la gara svedese, perché Renato mi ha mandato il link invitandomi a guardare il loro duello. Sicuramente Ebba e Frida sono le due atlete più forti all’interno di un gruppo svedese molto giovane e competitivo. A Bruksvallarna le ho viste già in forma e sono convinta che faranno delle bellissima gare anche a Ruka. Nella Norvegia, Johaug è la solita intramontabile, poi mi piace tantissimo Fossesholm. È giovanissima, ma quando l’ho vista lo scorso all’esordio in Coppa del Mondo, sono rimasta impressionata, mi sono detta “cavolo, quanto è forte”. Vedendo come ha già battuto Weng, sicuramente sarà da tenere d’occhio per i vertici».

C’è qualcuna che può battere Johaug?
«Secondo me Frida può farcela, perché ha caratteristiche molto simili e guardando anche quanto accaduto ad Oslo, se c’è un’atleta in grado di farlo, è lei. Fossesholm in ottica futura potrebbe farlo, ma deve prima crescere un po’, anche se poi magari mi smentirà in stagione. Ebba Andersson non lo so, è sicuramente molto forte, ha già battuto Frida, ma quest’ultima come caratteristiche mi sembra più vicina a Johaug».

Tornando a te. Quanto è importante far parte di un gruppo denominato Milano-Cortina 2026, che ha come fine ultimo quei Giochi Olimpici che si disputeranno nella tua città natale?
«Sicuramente è stata una bellissima scelta quella di creare questo gruppo, era importante fare qualcosa ragionando in ottica futura. Spero che questo progetto possa portarci fino alle Olimpiadi. Per me sarebbe un sogno concludere la mia carriera così, finire con un appuntamento molto sentito nella mia Cortina d’Ampezzo. Spero che riuscirò a stare bene e qualificarmi, ovviamente ancora sono molto in là. Sicuramente partecipare e fare bene lì sarebbe un bellissimo momento della mia carriera, da condividere con tutti coloro che hanno creduto in me, sin da quando sono partita nella mia Cortina. Sarebbe bello condividere questa gioia con gli allenatori dello sci club e del comitato, con le Fiamme Oro che mi hanno sempre sostenuto e anche il mio sponsor Cooperativa di Cortina, che mi aiuta anche in questo periodo economicamente difficile per il paese».

Quindi, già pensi di chiudere la tua carriera ad appena 29 anni dopo i Giochi di Cortina?
«Si. Da lì ho iniziato e sono partita prima di girare il mondo, sarebbe bello se dopo aver fatto tante esperienze nei prossimi sei anni potessi chiudere proprio lì, sarebbe il cerchio perfetto. Poi mi piacerebbe mettere su famiglia e credo sarebbe bello farlo prima dei trent’anni. Ovviamente mancano tanti anni e il tempo è sempre buon giudice, vediamo».

Grazie Anna, in bocca al lupo per la stagione.
«Grazie a voi. Ci terrei a dire un’ultima cosa se è possibile».

Certo.
«Lo scorso weekend ha avuto un brutto incidente Gregor Gombac, giovane allenatore dello Sci Club Cortina e del Comitato Veneto. Sono in continuo contatto con casa per chiedere informazioni e aggiornamenti sulle sue condizioni. Lui ha un solo anno più di me, è giovanissimo e mi auguro possa riprendersi presto. Mando un pensiero a lui e alla sua famiglia».

Giorgio Capodaglio

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