Biathlon | 30 novembre 2020, 12:30

Biathlon - Maga Doro e le altre: che folla per il trono

Il risultato della sprint ha permesso di definire nel dettaglio la grandezza della magia di Dorothea Wierer sabato. Inizia così un inverno in cui l'equilibrio sembra poter regnare sovrano, con tante pretendenti al successo finale.

Johanna Skottheim, una delle protagoniste (foto IBU)

Johanna Skottheim, una delle protagoniste (foto IBU)

Altro che Una Poltrona per Due. Servirebbe un divano extralarge per fare posto a tutte le possibili pretendenti nella corsa alla sfera di cristallo. E le prime due gare della stagione hanno confermato che ci aspetta un inverno davvero particolare. Accattivante, avvincente, spettacolare: ciascuno usi il termine che preferisce, ma l'impressione è che l'equilibrio sarà altissimo e che alla fine potrebbero essere i dettagli a fare la differenza.

Sabato dopo l'individuale vinto da Dorothea WiererDenise Herrmann pareva già instradata verso il successo finale. Nel giro di ventiquattro ore la tedesca è incappata in una controprestazione nella sprint che invece ha esaltato Hanna Öberg, faro dello scatenato team svedese, assolutamente convincente nel corso delle due gare.

Proprio la sprint ha potuto dare una giusta dimensione del prodigio compiuto da Doro Wierer nella gara inaugurale. Un colpo di prestigio, una magia che le ha consentito di acciuffare una vittoria seppur senza brillare in termini di condizione. Il "peso" degli errori nell'individuale e la precisione chirurgica al tiro le hanno permesso di mascherare il deficit di forma e di "nasconderlo" fino al giorno successivo. Fondamentali saranno per lei (e per le altre azzurre) questi tre giorni di sci finlandesi, prima della prossima sprint di giovedì, ma forse per vederle più in forma si dovrà attendere Hochfilzen. Staremo a vedere. Intanto Doro con la consueta classe ed il suo sapersi trasformare in gara ha già messo in saccoccia una vittoria preziosissima.

Svedesi pigliatuttto, si diceva. Il team gialloblu si è presentato al via in forma smagliante, tanto da piazzare nei quartieri nobili della classifica praticamente l'intera squadra. L'aver potuto allenarsi con continuità e gareggiare sulle nevi del nord ha sicuramente aiutato, ma l'impressione destata dalle sorelle Öberg e compagnia è stata davvero ragguardevole. Skottheim si muove da veterana e può godersi il secondo posto nella generale alle spalle di Hanna, la giovane Elvira sembra aver bruciato le tappe di quella crescita che il talento lasciava intuire, Brorsson e Persson sempre sul pezzo: forse forse l'arrivo di Stina Nilsson ha stimolato oltremodo le altre atlete, facendole spingere sull'acceleratore per "difendere" il proprio terreno. Attendiamo ulteriori sviluppi.

Serviranno controprove, naturalmente, ma l'inizio è stato davvero sontuoso, tanto da far spalancare la bocca anche a Marte Røiseland che dopo una prestazione del genere in una sprint, tutto si aspettava tranne di essere sverniciata dalla capofila svedese. Il tutto in attesa di conoscere che Tiril Eckhoff sarà: le prime due uscite sembrano tendere verso la "vecchia" Tiril, ma la fenomenale biatleta palesatasi tra il dicembre ed il gennaio scorsi non può essere stato solo un fuoco di paglia. Non resta che aspettare.

E l'attesa è rivolta anche a Lisa Vittozzi. Male al tiro sabato, meglio in termini di precisione domenica: dopo quello che ha passato tra fine ottobre e novembre era impossibile attendersi qualcosa dalla sappadina, ma i segnali della sprint sono stati confortanti. Serviranno giorni di allenamento e chilometri sulla neve per crescere ma la seconda parte della tappa di Kontiolahti potrebbe rivelarsi utile per fare il pieno di sicurezza, dopo le avversità del passato inverno. Il resto della squadra azzurra ha faticato, con qualche segnale incoraggiante sul fronte di Federica Sanfilippo, ma ogni giudizio deve giocoforza essere rimandato a quando ci sarà più benzina nelle gambe delle atlete nostrane (e delle francesi), per ora costrette a stringere i denti.

Benzina che invece abbonda nel serbatoio di Dzinara Alimbekava, protagonista di una sorprendente duplice top ten. Il salto di qualità maggiore è stato sicuramente il suo e la quasi venticinquenne bielorussa si è iscritta di diritto al torneo per il titolo di rivelazione dell'anno. Due indizi magari non fanno ancora una prova, ma ora sarà necessario tenerla d'occhio. Non è 

Tra le rimandate del primo turno va inserita Marketa Davidova, non ancora brillante e non a proprio agio al tiro in entrambe le prove. Solo un ritardo di condizione? Aspettiamo giovedì, ma forse anche per la ceca servirà del tempo. Tempo che invece è servito a Maren Hammerschmidt per ritrovarsi: Kontiolahti ha proposto due belle prove per la trentunenne tedesca, in assoluto la migliore del team se si esclude Herrmann. E' stata lunga, ma forse il circuito sta ritrovando una protagonista, già capace di salire sul podio un quinquennio fa: il ritardo del cambio generazionale tedesco potrebbe regalarle davvero una nuova chance.

 

Luca Perenzoni

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