Coppa del Mondo | 30 novembre 2020, 11:19

Biathlon - Bø padrone in sicurezza. Agli "alpini" serve tempo

L'Opening di Coppa del Mondo ha confermato come JTB potrebbe ritrovarsi senza avversari. Al team francese mancano chilometri sulla neve e nel frattempo gli avversari saranno scandinavi. La ritrovata convinzione di Luki Hofer ed il doppio battesimo di Lægreid

Johannes Bø a Kontiolahti - Foto IBU

Johannes Bø a Kontiolahti - Foto IBU

La prima tappa è alle spalle. E tutto sommato si può dire che a meno della cornice di pubblico e dei "rumori" di sottofondo, l'inizio è stato regolare, spettacolare e convincente a dispetto della pandemia in corso.

Certo, l'emergenza e le limitazioni che in molti hanno dovuto osservare hanno giocato il loro ruolo, facendo emergere le sostanziali differenze di condizione tra chi ha potuto rifinire al meglio la preparazione - leggasi soprattutto i team scandinavi - e chi invece ha dovuto seguire un percorso diverso. Premesso questo, le prime due gare stagionali in chiave maschile hanno aperto la strada ad alcune considerazioni interessanti che non possono non partire dalla rinnovata manifestazione di superiorità di Johannes Thingnes Bø

JTB è il numero uno del circus ed ora che Martin Fourcade è comodamente seduto sul divano di casa, può davvero godersi il ruolo di dominatore del panorama. L'errore al tiro nell'individuale ha aperto uno spiraglio per il compagno di team Sturla Lægreid che ha così potuto godere di un prestigioso battesimo recepito con il sorriso dallo stesso Johannes, conscio che già dal giorno successivo avrebbe messo le cose a posto. E così è stato. Nella sprint è ingiocabile, si sa: l'assenza di Fourcade potrebbe da un lato tranquillizzarlo ma il rischio è che alla lunga sia demotivante, specie in assenza di antagonisti credibili. In tal senso la squadra francese lamenta ancora un gap di preparazione: indicativo il minuto di svantaggio patito da Quentin Fillon Maillet a parità di errori; giusto per fare un confronto, l'anno scorso nella prima sprint il gap tra il vincente JTB ed il francese era stato di 45" a fronte di un errore in più per il transalpino.

Servirà ancora qualche settimana di sci ai francesi per ritrovare lo smalto migliore e bisognerà forse aspettare la tappa di Hochfilzen per vederli più agguerriti. E nel frattempo Bø potrebbe essere già fuggito via, a meno che conscio della propria superiorità non finisca per distrarsi troppo. L'impressione è che anche nel secondo atto di Kontiolathi a tenere sul pezzo JTB dovranno essere i compagni di squadra ed in seconda battuta gli svedesi, presentatisi al top della condizione e galvanizzati da un fine settimana splendente su entrambi i fronti. L'aver potuto sciare e gareggiare nelle scorse settimane è l'elemento discriminante, tra le formazioni già in palla e quelle in ritardo.

Proprio per questo chi invece è andato oltre ogni aspettativa è stato Lukas Hofer. L'autunno azzurro è stato complicato, lo si è saputo. Il carabiniere di San Lorenzo di Sebato si è però superato e l'undicesimo posto della sprint rappresenta un risultato importante sia nell'immediato (specie per l'efficienza al tiro, da tempo assente) che in prospettiva, quando cioè la condizione crescerà. La sprint di giovedì sarà per Luki fondamentale: a prescindere dalla posizione finale serviranno conferme al poligono, per cementare la ritrovata sicurezza.

Sabato e domenica a Kontiolathi si sono festeggiate tante "prime volte" e quella che ha fatto più notizia è stata senza dubbio il successo di Sturla Lægreid, a segno alla quinta gara nel massimo circuito. Era atteso, a questi livelli; forse non così presto ma così facendo ha potuto anche togliersi il lusso di conoscere il "peso" del pettorale di leader della generale; prima o poi il primo errore al tiro doveva arrivare ma è emblematico che sia arrivato proprio con il pettorale giallo addosso. Ora che il 23enne norvegese ha ricevuto il doppio vaccino, potrebbe essere protagonista di una crescita impetuosa.

Luca Perenzoni

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