Combinata | 03 dicembre 2020, 14:10

Combinata Nordica - Alessandro Pittin è pronto a tornare: "Le prestazioni dei miei compagni mi hanno dato fiducia"

Dopo aver saltato le competizioni di Ruka, Pittin è guarito dal covid-19 e si prepara al ritorno per Ramsau: "Saranno importanti le due settimane che ci dividono dalle gare, nelle quali dovrò ritrovare ritmo sulla neve sia nel fondo che nel salto"

Photo Elvis

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La sua assenza dalle convocazioni per Ruka aveva fatto ovviamente parlare, tanto che lo stesso Alessandro Pittin ha deciso, lo scorso weekend, di motivare la sua mancata partecipazione, svelando di essere stato infettato dal covid-19. Dopo aver visto dalla tv i suoi compagni gareggiare in Coppa del Mondo, l’azzurro si sta già preparando per tornare ed essere al via della tappa in programma a Ramsau dal 18 al 20 dicembre. Il friulano delle Fiamme Gialle, ormai fiemmese d’adozione, ha avuto la bella notizia di essere guarito dal covid-19 e sta ora facendo tutti i passaggi previsti dal protocollo federale per poi tornare a lavorare con il resto della squadra.

Contattato dalla redazione di Fondo Italia, Pittin ha manifestato tutto il proprio dispiacere per non aver avuto l’opportunità di presentarsi al via della prima tappa di Coppa del Mondo. «Ovviamente mi ha dato fastidio dover restare a casa a guardare le competizioni in tv. È sempre un dispiacere non poter prendere parte alle gare dopo essersi allenati tanto. Ma conoscevamo la situazione fin dall’inizio, avevamo messo in preventivo che potesse capitare di doversi fermare causa covid-19, anche se ovviamente si sperava che non succedesse. È chiaro che anche ciò fa parte di questa stagione sportiva e bisogna purtroppo farne i conti».   

Nonostante il dispiacere di non aver potuto essere al via delle competizioni, Pittin vuole guardare il bicchiere mezzo pieno: «Ho visto delle belle gare, le ho anche trovate piacevoli. Ovviamente quando sei atleta, vorresti essere dall’altra parte della tv tra i protagonisti e gareggiare. Sarebbe stato bello essere lì, ma ho comunque sfruttato questo momento per recuperare un po’ dopo tanto allenamento e caricarmi per il rientro nella prossima tappa di Coppa del Mondo».
A rendere ancora più fiducioso l’azzurro anche la bella prestazione dei suoi compagni di squadra, il chiaro segnale che evidentemente in estate si è lavorato bene, soprattutto sul trampolino. «Sia Samuel che Aaron hanno saltato bene e sono stati stabilmente coi migliori. È una cosa certamente positiva anche per me, in quanto negli ultimi raduni ero al loro livello sul trampolino. Un giorno era avanti l’uno, quello successivo l’altro. Questo è quindi un buon punto di partenza anche per me in vista del rientro, sono fiducioso per le prossime gare. Ovviamente c’è però ancora tanto lavoro da fare, in quanto ho notato che nel salto il livello generale si è alzato, quindi dobbiamo continuare ad inseguire».
    
Da spettatore, però, Pittin ha anche notato quelli che secondo lui sono alcuni difetti della combinata nordica attuale. «Le gare sono state belle, è stato un buon weekend anche dal punto di vista meteorologico per gli standard di Ruka e credo in pista si siano divertiti. C’è stata un po’ più di bagarre rispetto alle ultime stagioni, ma alla fine si è visto come su un trampolino del genere ci sia troppa differenza tra cinque o sei atleti e tutti gli altri. Questo mi ha confermato che la combinata nordica stia rischiando di essere meno spettacolare nella sua seconda parte di gara, l’inseguimento di fondo. Lo ritengo un problema, in quanto proprio il finale dovrebbe dare una maggior tensione allo spettatore. Oggi partendo tra l’ottava e la decima posizione si sono ridotte di molto le possibilità di salire sul podio. Insomma, la cosa che non mi è piaciuta è notare come la gara sia già quasi decisa prima del segmento di fondo. Credo che bisognerebbe fare in modo ci siano distacchi minori per creare maggiore suspense. Per non parlare della 5km, un format che a mio parere è troppo concentrato su un unico aspetto, quello del salto. Già a Seefeld, su un trampolino più piccolo, chi è meno competitivo sul salto fatica a recuperare, figuriamoci a Ruka. So che ci sono state proposte di modifica e mi auguro che si cerchi di migliorare questi aspetti per non dare troppo vantaggio ai saltatori e ricordarsi che la seconda parte di gara è spettacolare. Ovviamente con questo non voglio togliere nulla a Riiber, perché lui è il combinatista perfetto, lui vincerebbe in ogni caso, è la combinata, forte su entrambe le componenti della disciplina. Credo però che in ottica futura si debba intervenire per riportare più equilibrio e lotta, consentire degli stravolgimenti di classifica, che portano maggiore attenzione e spettacolo, come nel biathlon».

Superato il weekend di Ruka vissuto da spettatore e guarito dal covid-19, Pittin guarda ora a Ramsau, dove spera di non pagare queste settimane di stop. «Potrei essere un po’ svantaggiato perché non ho fatto le prime gare e sono rimasto a casa senza potermi allenare, ma potrei anche non avere alcun problema. Non saprei dire, perché fisicamente mi sento bene. Saranno importanti le due settimane che ci dividono dalle gare, nelle quali dovrò ritrovare ritmo sulla neve sia nel fondo che nel salto. Insomma devo entrare nella modalità invernale, che a differenza degli altri ancora non ho del tutto, essendomi fermato alla vigilia del momento clou. Il fatto di aver visto i miei compagni di squadra avere un buon livello rappresenta per me un bel punto di riferimento in vista di Ramsau».

In conclusione, Pittin ha infine spiegato cosa l’ha spinto ad annunciare sui social di aver avuto il covid, cosa che altri atleti non hanno fatto. «Alcune persone si chiedevano come mai non fossi presente alle prime gare, molti temevano avessi subito un infortunio o qualcosa del genere. Ho ritenuto giusto comunicare a chi mi segue le reali motivazioni della mia assenza, anche perché in questo periodo storico purtroppo può capitare di fermarsi per questo problema»

Giorgio Capodaglio

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