Solo gli atleti russi che soddisfano una serie di criteri potranno competere come neutrali in eventi tra i quali Tokyo 2020, Pechino 2022 e la Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar – se la nazionale dovesse qualificarsi – secondo la decisione resa dal CAS. Il Paese non sarà in grado di ospitare qualsiasi evento importante durante il periodo di due anni in cui si applicano le sanzioni e dovrà essere privato di qualsiasi Campionato del Mondo che è già stato assegnato "a meno che non sia legalmente o praticamente impossibile farlo". La decisione vieta anche al Presidente russo Vladimir Putin e ad altri funzionari del governo di partecipare ai Giochi di Tokyo 2020 rinviati, alle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino e ai Campionati del Mondo a meno che non siano invitati dal primo ministro giapponese Yoshihide Suga. L’annuncio di oggi non segnerà la fine del protratto scandalo del doping russo in quanto spetterà ora al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e alle Federazioni Internazionali attuare la decisione, che entra in vigore immediatamente.
Bandiera russa bandita da Tokyo 2020 e Pechino 2022 ma il CAS dimezza il periodo di sospensione

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