Sci di fondo | 11 gennaio 2021, 19:11

Fondo - De Fabiani al termine del Tour de Ski: "Non ho alcun rimpianto per la mass start"

Il fondista dell'Esercito ha parlato dopo il Cermis: "Questa salita non è adatta a me, per fare un bel Tour devo guadagnare tantissimo prima; i Mondiali? La pista è dura e mi piace, nel prossimo mese capiremo quali gare fare"

Foto Newspower

Foto Newspower

È stato un Cermis più complicato del solito per Francesco De Fabiani. Il fondista valdostano del CS Esercito, che venerdì ha fatto sognare giungendo secondo nella mass start, non ha mai amato la lunga salita che chiude il Tour de Ski e come se non bastasse questa volta ha anche avuto la sfortuna di rompere due bastoni. Tutto questo ha portato un 41° posto nell’ultima gara del Tour e il quindicesimo nella classifica generale.

Al termine della competizione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’azzurro, che ha ripetuto ancora una volta di non amare questa gara, è tornato sulla caduta nella sprint e ha ammesso di non avere alcun rimorso per come ha gestito il finale della mass start. Quindi De Fabiani ha concluso l’intervista parlando del Mondiale di Oberstdorf.

Ciao Francesco. Ancora una volta il Cermis si è dimostrato piuttosto ostico per te, non adatto alle tue caratteristiche.
«Si, per me è sempre una gara difficile. Poi oggi mi sono sono anche rotti due bastoni. Non è andata benissimo nemmeno da quel punto di vista. Ma in questa gara particolare ho sempre perso e continuerò a farlo. Se voglio fare un bel Tour de Ski devo guadagnare tantissimo prima e limitare poi i danni in salita. È difficile»

Qual è il bilancio conclusivo del tuo Tour de Ski? Sei partito con qualche difficoltà, poi dall’arrivo in Italia sei andato in crescendo mostrando una buona condizione.
«In realtà la condizione era già buona quando ero a casa, prima di partire. Evidentemente in Val Müstair devo aver perso qualcosa anche per via della quota. Per il resto, magari non è stato un Tour de Ski stratosferico ma nemmeno è andato così male. Purtroppo per la classifica finale ero tagliato fuori avendo perso tanto in Svizzera. In Val di Fiemme le cose sono andate bene, con il bel podio nella mass start. Nella sprint purtroppo è arrivata quella caduta. Poromaa purtroppo poteva restare più largo ed evitare di penalizzare entrambi. Capisco che sia giovane, ma deve anche comprendere che facendo così ci perde prima di tutto lui. Se continua a cadere, non può arrabbiarsi sempre, ma capire che nelle sprint si deve anche restare tranquilli perché il posto per passare c’è sempre se ne hai. Comunque avrei avuto poche possibilità, perché quell’arrivo veloce, in cui conta tanto la spinta e gli sci, non mi favorisce».

A proposito di questo. Rivedendo il finale della mass start e seguendo poi con attenzione la sprint, mi sono fatto l’idea che forse anche con una tattica diversa probabilmente avresti raccolto lo stesso risultato. Cosa ne pensi?
«Si. Avrei potuto anche provare un’altra tattica, ma anch’io dopo aver visto com’è andata la sprint sono contento di aver provato subito. Se avessi risparmiato prima per poi toccarmi con un avversario all’ultima curva, avrei avuto un rimpianto più grande. So di aver dato tutto, come sono consapevole del fatto che è la seconda volta che mi battono nello stesso modo, ma è anche vero che mi hanno sconfitto i due atleti più forti del circuito. Magari con Bolshunov uno può anche pensare di giocarsela in volata, mentre con Klæbo è impossibile. Credo quindi che continuerò ancora con la mia tattica».

Due podi in carriera li hai ottenuti ora a Lago di Tesero e Falun, ma la pista dove sei riuscito a salire più volte sul podio resta sempre quella di Oberstdorf, sede del Mondiale del prossimo febbraio. Un vantaggio per te gareggiare lì? C’è una gara in particolare che hai cerchiato di rosso?
«Ci sono tante belle gare in cui poter fare bene. La pista mi è sempre piaciuta. Anche se quella dei Mondiali sarà un po’ diversa dal solito, resta un anello duro in cui si può fare la differenza. Al momento non so ancora di preciso quali gare farò. Da come andranno le gare di Coppa del Mondo che faremo prima del Mondiale e anche dalla composizione delle staffette stabiliremo a quali competizioni prendere il via. Ci saranno tante cose da valutare. Certamente la 50 km in tecnica classica è una gara che, in una condizione come quella dell’altro giorno, può essere una bellissima opportunità. Anche in questo caso bisogna però considerare che rispetto a venerdì ci saranno anche i norvegesi e Niskanen, ma dall’altra parte è anche vero che dopo quanto si è visto forse è Bolshunov il favorito. Ci sono tante gare e tante opportunità, vedremo al momento su cosa puntare in base a quello che accade da qui ai Mondiali».

Giorgio Capodaglio

Ti potrebbero interessare anche: