Biathlon | 27 gennaio 2021, 13:31

Biathlon, Dorothea Wierer: "Quest'anno non mi sono ancora sentita al top, ma la condizione sta crescendo"

L'intervista realizzata con l'azzurra classe 1990 delle Fiamme Gialle al termine della tappa casalinga di Coppa del Mondo ad Anterselva: ora si avvicinano i Mondiali di Pokljuka (Slovenia), appuntamento delicato per la campionessa del mondo in carica dell'inseguimento e dell'individuale

Foto Fiamme Gialle

Foto Fiamme Gialle

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Dorothea Wierer al termine della tappa di Anterselva, dove ha ottenuto come miglior piazzamento il quarto posto nella 15 km: quarta è anche la posizione nella classifica generale in vista dei Mondiali di Pokljuka (Slovenia). La vincitrice delle ultime due classifiche generali di Coppa del Mondo ha affrontato tanti argomenti: dallo strano weekend in un'Anterselva senza pubblico ai giovani Giacomel e Bionaz, passando per il Mondiale di Pokljuka ed una condizione che deve ancora arrivare.

Ciao Dorothea, innanzitutto ti chiedo come è stato vivere la tappa di casa, che ti ha regalato due ori lo scorso anno, senza il tuo pubblico:

“E’ stato veramente triste e noioso, soprattutto prima delle competizioni perché sembra di partecipare ad una gara locale. Chiaramente l’organizzazione ha fatto tutto alla perfezione per permetterci di gareggiare al meglio delle nostre possibilità”.

La classifica generale ti vede al quarto posto con un distacco di oltre 100 punti da coloro di precedono, forse è il Mondiale di Pokljuka l’obiettivo principale per questa stagione:

“A dir la verità non sono tanto quella che pone il focus sui Mondiali, tutte le atlete cercheranno di arrivare al massimo e in particolare le prime tre che si giocheranno la generale, non credo sia fattibile comunque riuscire a trovare il picco di forma solo per quelle due settimane. Serve molta fortuna e se non trovi la condizione giusta durante la stagione non è poi così semplice ritrovarla nel momento del grande appuntamento. Quest’anno non sono ai livelli dei due precedenti, sugli sci non mi sono mai sentita al top tranne questo weekend, dove mi sono sentita meglio, però ho fatto fatica sin dall’autunno e non mi sono mai sentita veramente bene. Cerco di stringere i denti per fare bene, è un momento in cui non gira come vorrei per cui mi aspetta una bella prova di carattere, stare in silenzio e lavorare”.

Un gennaio che è stato veramente intenso con le due tappe di Oberhof e il weekend di Anterselva, ora però è il momento dei Mondiali: come preparerete l’appuntamento di Pokljuka (Slovenia)?

“Avremo due giorni di riposo a casa, fondamentali dopo le gare di queste tre settimane: poi ci raduneremo ad Anterselva dove lavoreremo sui dettagli prima della partenza per Pokljuka, però non si possono fare miracoli o stravolgere i valori. Ci sono lavori specifici di carico che faranno chiaramente tutte le nazioni e poi bisogna sperare che arrivi la forma, perché non è così scontato arrivare al top: il corpo umano è imprevedibile e poi per fare bene dipenderà anche dallo stato di forma delle avversarie. Sono fiduciosa di aver trovato comunque buone sensazioni sugli sci, è mancato un po’ il tiro nelle ultime due gare del weekend, per via di una leggera mancanza di lucidità. Mi sento comunque molto sicura e le percentuali sono aumentate, per cui allo stesso tempo anche la fiducia: se c’è vento mi trovo ancora meglio”.

Come esce il movimento italiano dalla tappa di casa? Oltre all’ottimo Lukas Hofer impressionano soprattutto i giovani ed è sicuramente una delle notizie più liete del weekend

“Sicuramente il futuro è nelle mani di Didier Bionaz e di Tommaso Giacomel, hanno un bel carattere e la fortuna di essere cresciuti insieme e di poterlo fare ancora, perché si stimolano a vicenda e in campo maschile possiamo stare tranquilli, per quanto riguarda il femminile bisogna avere un po’ di pazienza: storicamente non siamo mai stati una nazionale da 3-4 atleti di altissimo profilo come la Norvegia, siamo abituati ad avere 1-2 atleti di alto livello. I nostri giovani lavorano tanto e gli allenatori sono molto bravi, ma il livello di Coppa del Mondo è un’altra cosa, per cui sappiamo che sono forti ma con loro bisognerà avere partenza e così porteranno avanti loro il testimone per tenere alto il tricolore”.

Nicolò Persico

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