All’arrivo delle squadre a Falun si sta continuando a parlare di quanto fatto da Alexander Bolshunov nel finale della staffetta maschile di Lahti, quando il russo ha prima provato a dare una frustata col suo bastoncino al finlandese Joni Mäki, colpevole di averlo ostacolato sul rettilineo finale, per poi finirgli addosso una volta superato il traguardo lasciandolo cadere a terra.
La FIS ha deciso di non intervenire con una sospensione dell’atleta dopo averlo squalificato al termine della gara, mentre Bolshunov e la Federazione di Russa si sono pubblicamente scusati cercando di porre fine alla vicenda.
In Norvegia però continuano a discutere di quanto successo. Dopo aver già chiesto l’intervento della FIS domenica sera, Eirik Myhr Nossum, allenatore della nazionale norvegese è tornato sull’argomento. «Sia noi che la Russia e la Finlandia non vediamo l’ora che arrivi la Coppa del Mondo e inizieremo qui a Falun. Tutte le parti sono determinate a metterci alle spalle quanto accaduto e sperare di non vedere più niente di simile in uno stadio di sci. Se Bolshunov fosse stato norvegese? Abbiamo delle regole interne abbastanza chiare in materia. Quindi sarebbe stato sospeso per un fine settimana. Non conosco le regole interne della Federazione Russa, quindi sono affari loro. Ma noi, in ogni caso, avremmo delle sanzioni interne».
Fondo – Eirik Myhr Nossum: “Se Bolshunov fosse stato norvegese, lo avremmo sospeso”

Ti potrebbe interessare
La FIS vota NO al ritorno degli atleti di Russia e Bielorussia. Niente Milano-Cortina 2026 per Bolshunov e compagni!
“Il Consiglio FIS si è riunito martedì e ha votato per non agevolare la partecipazione di atleti provenienti
Sci di fondo – L’Italia presenta il nuovo truck degli skimen, Ronc Cella: “Efficienza, lavoro di squadra e un ambiente più sano”
Una novità importante accompagna la Nazionale italiana di sci di fondo verso la stagione olimpica: il nuovo truck
Sci nordico – La FIS decide oggi sul rientro di russi e bielorussi: i divieti di Finlandia e Norvegia complicano lo scenario
Oggi, martedì 21 ottobre, può essere considerato una specie di D-Day per gli sport sotto l’egida della