Biathlon | 21 febbraio 2021, 13:23

Biathlon: Hauser, ecco la laurea finale! Poi è Norvegia, brava Vittozzi: quinta

Lisa Hauser corona l'eccellente stagione con il titolo iridato della mass start. Alle sue spalle il campionato norvegese premia Tandrevold con l'argento ed Eckhoff con il bronzo; a secco Røiseland, quarta. Lisa Vittozzi è ottima al tiro e assapora la medaglia, ma chiude quinta; poco dietro Doro Wierer, ottava

Un'esultante Lisa Hauser - Foto Manzoni-IBU

Un'esultante Lisa Hauser - Foto Manzoni-IBU

Lisa Therese Hauser ha meritatamente colto il titolo iridato a Pokljuka. Nell'ultimo appuntamento iridato la tirolese ha nobilitato una stagione di altissimo profilo con il successo nella mass start slovena, un successo costruito prima con una condotta di gara attenta, quindi con una prestazione al tiro di alto profilo, senza alcun errore, che le consentito di vivere in perfetta solitudine il giro finale, dopo essersi sbarazzata al poligono conclusivo della sorprendente compagna della lettone Baiba Bendika, fin lì ineccepibile prima del doppio errore che l'ha fatta scivolare al nono posto.

Hauser campionessa iridata rientra perfettamente nel racconto di questa stagione, così come il quinto posto di Lisa Vittozzi che aggiunge un altro capitolo alla serie delle occasioni purtroppo mancate in casa Italia. La carabiniera sappadina ha messo in pista una gara pressochè perfetta, con un singolo errore al tiro (0-1-0-0) che le ha permesso di essere sempre a contatto con le migliori: dopo l'ultimo poligono, Lisa si è ritrovata nella scia di Hauser con l'acquolina in bocca. Ma ci hanno pensato le norvegesi a ricacciare indietro la speranza azzurra di rompere il digiuno di medaglie a Pokljuka: prima la coppia Tandrevold-Røiseland, quindi Eckhoff hanno risucchiato l'azzurra per precederla sul traguardo, con Ingrid Tandrevold (0-0-1-0) a prendersi l'argento e Tiril Eckhoff (1-0-1-1) a beffare proprio sul traguardo la rivale Marte Røiseland (0-1-0-0) per prendersi la sesta medaglia iridata e lasciare la connazionale senza allori individuali. E non è solo la stanchezza a far sì che l'ex signorina Olsbu resti a lungo a terra, nella neve.

A seguire da dietro il campionato norvegese, c'è purtroppo Lisa Vittozzi, quinta. Avrebbe meritato anche lei un posto sul podio, ma non è arrivato. E' un'occasione smarrita per strada, ma Vittozzi ha fatto tutto il possibile e l'unica imperfezione nella sua gara è quell'errore al tiro: in altre occasioni il 95% al poligono sarebbe bastato per mettersi al collo una medaglia, non oggi. Ed il trend stagionale in casa Italia in fondo è proprio questo. Ma bisogna anche saper guardare gli aspetti positivi: tra ieri e oggi (e anche nella sprint) Lisa Vittozzi ha dimostrato di esserci, eccome. Da qui deve ripartire e costruire le nuove sicurezze che le consentano di vivere un finale di stagione da protagonista. Ne ha tutte le possibilità e l'ha già dimostrato.

Più fallosa di lei al tiro Dorothea Wierer (1-0-1-1), ottava e protagonista di una gara di rara generosità, costantemente a dettare il ritmo (anche nella prima tornata) e a spingere a fondo per recuperare. Una gara in rincorsa che rispecchia a sua volta il tema stagionale, all'inseguimento di una condizione fisica che forse solo ora sembra essere quella giusta. Una prestazione sugli sci che non è stata sorretta a dovere dal tiro (con 3 errori sul podio ci sali solo se ti chiami Eckhoff): evidentemente non era stagione, non era Mondiale.
A separare le due azzurre, ci sono Franziska Preuss (1-0-1-0) ed Hanna Öberg (1-0-1-0), di fatto mai in gara a loro volta per le posizioni che contano, anche per la stanchezza che è sembrata affiorare.

Cala il sipario sulla Pokljuka al femminile: dopo anni l'Italia resta a secco, la delusione affiora. Ma i segnali in qualche modo positivo - per chi sa e vuole leggerli - in fondo non sono mancati. Ovvio, con qualche metallo l'umore sarebbe stato migliore, ma troppi elementi ci indicano che anche il destino non ha guardato (come avvenuto invece in passato) verso le nostre ragazze.

 

La classifica finale

Luca Perenzoni

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