Sport vari | 01 marzo 2021, 16:00

Come le Olimpiadi invernali 2026 potrebbero cambiare Milano

L’ampliamento dei palazzetti, le installazioni e tutte le migliorie pubbliche e private previste per l’evento non è sicuramente equiparabile all’orgoglio di ospitare i terni Giochi invernali in assoluto in Italia dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006

Come le Olimpiadi invernali 2026 potrebbero cambiare Milano

Fra le manifestazioni del decennio appena iniziato, oltre alle imminenti Olimpiadi di Tokyo, Europei di calcio e Mondiali di calcio 2022, l’Italia attende con particolare entusiasmo le Olimpiadi invernali del 2026. La manifestazione si terrà infatti fra Milano e Cortina d’Ampezzo, la qual cosa rappresenta un’occasione per entrambi i comuni. Vediamo come e cosa potrebbe cambiare per Milano e Cortina in seguito alle Olimpiadi invernali. Quando si è madrina di un evento, la città e l’indotto intero ne risentono e ne beneficiano, basti chiedere alle 12 città che ospitarono il Mondiale italiano nel ‘90.

Dopo EXPO 2015 altro evento nel capoluogo di regione lombardo

Milano è il cuore pulsante dell’economia italiana, e in congiunto con la regione Lombardia rappresenta uno dei poli produttivi fra i più conosciuti in Europa. La città del Duomo è anche rinomata per aver la capacità organizzativa e ricettiva di creare, gestire e ospitare eventi. E così, a distanza di soli 11 anni dall’EXPO che si è tenuto a Milano nel 2015, il capoluogo propone un altro evento in partnership con Cortina d’Ampezzo. Stavolta si parla di sport, e dopo Torino nel 2006 e il lontano ‘56 sempre con Cortina, le Olimpiadi invernali tornano nella nostra nazione.

Le strutture protagoniste dell’evento: le quattro basi della manifestazione

Se dovessimo immaginarci la prossima olimpiade invernale con una metafora: Milano potrebbe essere considerato il nucleo, mentre la Valtellina, la val di Fiemme e Cortina, sarebbero protoni elettroni e neutroni. Difatti la manifestazione avrà quattro macro basi su cui si snoderà tutto l’evento che si terrà a partire dal sei febbraio 2026. Milano sarà sede del Villaggio Olimpico, più precisamente all’interno dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, e ospiterà hockey, pattinaggio di figura e di velocità, oltre alla mega inaugurazione che secondo indiscrezioni dovrebbe tenersi a San Siro.

Ciò che lascia in eredità un olimpiade deve essere una risorsa: vedere Barcellona

Saranno quattro quindi le strutture impegnate sul suolo milanese e protagoniste delle gesta degli atleti in gara. Ciascuna verrà ritoccata, aggiornata, rinvigorita e ammodernata, e questo è già un ottimo investimento per lo sport in tutto il capoluogo. Ma le Olimpiadi invernali 2026 porteranno molto altro a Milano. Innanzitutto la zona del Villaggio Olimpico nasce grazie al progetto di riqualificazione dei sette scali ferroviari cittadini, processo che per forza di cose verrà ovviamente accelerato. Inoltre nei padiglioni della Fiera di Milano-Rho verrà installato il mega center che ospiterà tutti i media, altra occasione per la città. Occasione che si può facilmente constatare buttando un occhio poco più a ovest del capoluogo lombardo: le Olimpiadi del ‘92 di Barcellona “regalarono” alla città catalana strutture, parchi, ripascimento del litorale e ammodernamento di strutture sportive, di cui ancora gode la Spagna intera.

Motivo d’orgoglio e di sviluppo economico

Le Olimpiadi invernali si aggiungono dunque alle altre due manifestazioni che l’Italia ospiterà in ambito sportivo negli anni a venire. Infatti se il prossimo giugno per appassionati e esperti di scommesse sportive la nostra nazionale è fra le favorite per la vittoria dell’Europeo, lo si deve anche proprio al fatto che giocherà le proprie tre partite del girone all’Olimpico. Inoltre a ottobre sempre, e ancora Milano sarà protagonista della Nations League, competizione giunta alla sua seconda edizione, che vedrà la semifinale il sei ottobre 2021 al San Siro e la finale quattro giorni dopo sempre nella “Scala del calcio” del Meazza.

L’ampliamento dei palazzetti, le installazioni e tutte le migliorie pubbliche e private previste per l’evento non è sicuramente equiparabile all’orgoglio di ospitare i terni Giochi invernali in assoluto in Italia dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006.

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