Il primo podio in Coppa del mondo non si scorda mai. E per imprimerlo ancor meglio nella memoria, Giuseppe “Beppe” Romele azzurro paralimpico di sci di fondo, ha pensato bene di salirci per ben tre volte. Tre gare e tre podi, un bottino a forse impensabile alla vigilia della prima tappa stagionale del circuito di coppa del mondo di “para nordic skiing” andata in scena la settimana scorsa a Planica in Slovenia.
Impensabile forse per essere scaramantici aggiungiamo, perché avendo assistito da vicino agli allenamenti di questa super famiglia azzurra dello sci di fondo, non era così improbabile immaginare nel breve tempo, un Beppe Romele, tutto muscoli e sorrisi, nel gotha mondiale dello sci di fondo sitting. Ed in effetti quei 853 chilometri di spinte di solo braccia in 21 giorni di raduno in quota sulle nevi di Livigno a bordo della sua “slitta” che Beppe manovra come se fosse un drone, la dicevano lunga sul talento del piccolo” grande campione della Valcamonica, già campione italiano di paranuoto ed ora nuovo campione azzurro in casa Fisip che ad un anno dai Giochi Paralimpici di Pechino 2022, può solo che sorridere.
Una escalation sportiva resa possibile oltre che all’ innegabile talento e forza di volontà di Romele , anche grazie alla sua famiglia sportiva, dal tecnico responsabile azzurro Duilio Fritz, al preparatore atletico Paolo Marchetti e lo skiman Antonello Brao, senza dimenticare assolutamente i suoi altrettanto bravi colleghi fondisti azzurri, Cristian Toninelli, Filippo Uber, Michele Biglione e la super lady Anila Hoxha.
VIDEO – Tre podi in tre gare, l’emozione di Beppe Romele: “Non ho ancora realizzato quanto ho fatto a Planica”

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