Biathlon | 27 marzo 2021, 21:18

Nicole Gontier a Fondo Italia: "Chiudo la mia carriera agonistica, ma non è un addio al biathlon"

Tra tanti sorrisi, festeggiata da tutta la squadra azzurra, la valdostana del Centro Sportivo Esercito ha chiuso la sua carriera agonistica: "L'affetto dei compagni è la mia vittoria più grande"

Nicole Gontier a Fondo Italia: "Chiudo la mia carriera agonistica, ma non è un addio al biathlon"

I suoi compagni di squadra del Centro Sportivo Esercito hanno accennato la ola quando è passata per l'ultima volta al transito, poi mentre Nicole Gontier affrontava l'ultima salita della sua carriera, tanti atleti di ogni corpo sportivo si sono recati all'arrivo: Dorothea Wierer, Federica Sanfilippo, Lisa Vittozzi, Lukas Hofer, Dominik Windisch e tutti gli altri che negli anni sono stati con lei in nazionale, ma anche tanti giovani ancora nella categoria juniores e coloro che seppur ancora tra i Giovani hanno avuto modo di conoscerla in questo ultimo anno. Tutti hanno voluto celebrare l'ultima corsa di Nicole Gontier. 

La valdostana è una delle atlete più stimate, perché non capita tutti i giorni nello sport professionistico di trovare una persona come Nicole Gontier, disponibile, col sorriso, sempre capace di aiutare il compagno o la compagna di squadra. Un'atleta dagli ottimi mezzi, capace di salire una volta sul podio in Coppa del Mondo, terza alle spalle di Viktova e Dorothea Wierer ad Oberhof nel 2015, ma anche cinque podi con la staffetta femminile, due ai Mondiali, nel 2013 a Nove Mesto e nel 2015 a Kontiolahti. Ma oltre ai risultati, la grande vittoria della valdostana è stata la capacità di farsi amare da tutti i suoi colleghi e non solo, anche gli appassionati e tutti coloro che l'hanno seguita nel corso delle stagioni. 

Dopo essere stata bagnata da Dorothea Wierer che l'ha inseguita con una bottiglia di spumante, faticosamente aperta (la campionessa azzurra ha rotto il tappo, ndr) e sollevata in aria da tutti i compagni, Gontier ha descritto le proprie emozioni nel corso della diretta andata in onda su Fondo Italia.

«È bello che mi stiano festeggiando tante diverse generazioni di atleti - ha affermato Gontier ancora emozionata per il saluto - ho avuto anche la fortuna di conoscere i giovani della squadra quest'anno, sono persone veramente stupende ed auguro loro tutto il meglio. Quella di oggi è stata una giornata emozionante, non mi aspettavo nemmeno di fare la festa, anche perché a causa di tutta la situazione covid non avevo pensato ed organizzato nulla. Invece sono stati tutti partecipi, ad iniziare dalla tuta che mi hanno fatto. Mi hanno molto emozionata».

Per l'ultima gara, Gontier è scesa in pista con una tuta coloratissima, dal fucsia all'azzurro, passando per tanti altri colori abbastanza evidenti. La valdostana dell'Esercito ha svelato che è stato un regalo di Sanfilippo e Wierer: «Oggi, prima della gara me l'hanno regalata Doro e Fede. Mi rappresenta proprio, sono felicissima, non potevano farmi un regalo più bello».

Gontier è felice di aver chiuso con una così bella dimostrazione d'affetto da parte dei suoi colleghi. «Per me è la vittoria più grande. L'ho sempre detto, io nel mio cuore porterò più delle emozioni del genere che i risultati. Per me conta tanto il gruppo, le mie amiche che mi hanno aiutata a crescere ed ottenere quello che ho avuto. È solo grazie agli allenatori e alle compagne che sono arrivata a questo punto. Vedere oggi tutti qui è stata per me un'emozione».

Ed il futuro? Ancora non è deciso, ma Gontier vorrebbe comunque restare nel mondo del biathlon. «Ancora non so cosa farò. Fortunatamente ho l'Esercito che mi supporta, dandomi l'opportunità di scegliere il percorso che preferisco. Mi sono appena iscritta ad un master in marketing dello sport in un'università di Roma. Vedremo, spero comunque di poter continuare nel mondo del biathlon. Lascio la mia carriera da biatleta molto serenamente, era arrivato il momento giusto. Sto provando tante emozioni. Ma come ho detto, è un ritiro ma spero di poter continuare nel mondo del biathlon. Quindi, non è un vero e proprio addio».

Alla fine i ringraziamenti: «Voglio rigraziare il Centro Sportivo Esercito, perché sono qui grazie a loro, alla mia famiglia, a tutte le ragazze e gli allenatori. Inoltre grazie a Fabrizio Curtaz, per me una figura importantissima in tutto il mio percorso. Negli alti e nei bassi lui c'è sempre stato. A Dorothea che è stata la prima ad aiutarmi a crescere quando ero giovane, a Lisa, a Fedy, a tutte le ragazze ed i ragazzi che ho incontrato nel mio percorso. Anche Nicola Pozzi, Klaus Höllrigl, ce ne sarebbero tanti da ringraziare, per non parlare della Salomon e di tutti coloro che mi hanno aiutato ad arrivare qui».

Noi siamo felici che l'idea sia comunque di restare nel mondo del biathlon. Servono persone come lei per mantenere alto l'entusiasmo dell'ambiente, quella bellissima aria che abbiamo respirato oggi in Val Martello.

 

Giorgio Capodaglio

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