Sci di fondo | 16 aprile 2021, 18:14

La nazionale paralimpica di sci di fondo è tornata a Livigno sognando Pechino

Al termine della stagione, l'allenatore Duilio Fritz ha portato i suoi atleti a Livigno per una serie di allenamenti in una località che conoscono bene;

La nazionale paralimpica di sci di fondo è tornata a Livigno sognando Pechino

Mancano 322 giorni al 4 marzo 2022, data in cui Pechino alzerà il sipario sui Giochi Paralimpici invernali. Paralimpiadi che seguiranno di un paio di settimane le sfide olimpiche del programma di Beijing 2022 che avrà inizio il 4 febbraio per terminare il 20. Il 4 marzo sarà dunque la volta dei Giochi Paralimpici, edizione 2018 che l’Italia chiuse con 5 medaglie, due ori due argenti ed un bronzo. Casellina vuota in quella occasione per lo sci di fondo paralimpico azzurro. Un vuoto che per Pechino 2022, la Nazionale Italiana targata Fisip del tecnico responsabile Duilio Fritz, senza troppi clamori come nello stile di questo gruppo azzurro che lavora a testa bassa ottenendo super risultati, cercherà di riempire. E la loro rincorsa verso i Giochi cinesi del prossimo anno, è già praticamente incominciata, sugli sci e nella località che da sempre li accoglie e li supporta in toto, Livigno

Sotto l’attenta guida del tecnico Duilio Fritz, del preparatore atletico Paolo Marchetti e dello ski man Antonello Brao, figurano i due atleti della Polisportiva Disabili Valcamonica, Cristian Toninelli e quel Giuseppe Romele che in stagione per ben 6 volte è salito sul podio di Coppa del mondo ottenendo due vittorie e quattro seconde piazze, chiudendo in seconda posizione alle spalle del russo Ivan Golubkov, la classifica generale di Coppa del mondo. Un team azzurro completato dalla new entry stagionale, Michele Biglione atleta amputato inserito nella categoria sitting come quella di Romele, cuneese di Centallo classe 1992, approdato nel gruppo azzurro federale solamente da una stagione, dopo che un maledetto incidente avvenuto tre anni quando era a bordo della sua motocicletta, gli stravolse la vita ma non i suoi sogni che ora hanno preso la forma dei 5 cerchi. 

 

 

Katja Colturi

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