La Norvegia ha dato il primo via libera per l’utilizzo della camera ipobarica nella preparazione sportiva. Il consiglio nazionale dello sport, riunitosi stamane ha votato con ampia maggioranza (133 voti favorevoli, 30 i contrari) la richiesta di revoca del divieto che lo stesso consiglio aveva imposto nel 2003. Dopo 18 anni quindi sarà possibile per i norvegesi sfruttare lo strumento che consente di ottenere i benefici della quota pur senza onerosi trasferimenti; pratica – va ricordato – non vietata dalla Wada.
Grande sostenitore della revoca del divieto era stata la famiglia Ingebritsen con il terzetto di fratelli che in questi anni hanno riscritto la storia europea del mezzofondo: sulla loro scia si sono più volte espressi a favore tanto i biatleti quanto i fondisti, con Johannes Bø più volte espressosi in tal senso. Ora sono stati accontentati, anche se all’interno del panorama dello sport norvegese non sono mancate in questi ultimi tempi le voci contrarie, favorevoli cioè al mantenimento del divieto, in nome dello spirito etico della nazione scandinava.
"E’ giusto che anche i norvegesi abbiano le stesse possibilità dei loro concorrenti" ha sottolineato il numero uno dello sport norvegese, Berit Kjøll, facendo riferimento a come l’utilizzo della camera ipobarica sia pratica autorizzata in molte realtà, a partire dalla vicina Svezia, passando per Svizzera e Francia, oltre che Stati Uniti. Ma non in Italia.
L’odierna votazione non consente comunque ancora l’utilizzo: nella prossima seduta del consiglio dello sport, prevista in autunno, verranno definite le linee guida che determineranno tutte le dinamiche del caso; fino a tale data, la camera ipobarica resta vietata per i norvegesi. Per Jakob Ingebritsen e fratelli la preparazione olimpica sarà dunque da effettuarsi in maniera tradizionale; qualche speranza in più invece per gli specialisti degli sport invernali.
Norvegia: via libera alla camera iboparica nello sport
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