Sci alpinismo | 26 luglio 2021, 07:10

Sci Alpinismo disciplina olimpica: intervista agli atleti Nicolò Ernesto Canclini ed Andrea Prandi

I due atleti valtellinesi dimostrano la loro soddisfazione di poter finalmente far parte del programma olimpico.

Foto Newspower

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Da quando la notizia che lo sci alpinismo sarà disciplina olimpica, in Valtellina si tengono le dita incrociate sino alla data in cui il Cio svelerà le sue carte circa il nome della  località prescelta. Movimento dello sci alpinismo italiano che ora resta in attesa di sapere quale montagna assegnerà i 5 titoli olimpici in palio, certo è che la Valtellina da Albosaggia alla Valmalenco per arrivare sino a Bormio e valli, si potrà giocare contro la “contendente” regione Veneto, una carta di assoluto prestigio. I più felici naturalmente sono gli atleti stessi, dal capitano azzurro Robert Antonioli al suo “vice” Michele Boscacci e poi ancora il comparto giovanile e quello femminile dove Giulia Murada e la giovane Samantha Bertolina possono finalmente cullare sogni a 5 cerchi.

“Direi che è un grande obbiettivo raggiunto per la federazione internazionale (Ismf) e per tutto il mondo dello sci alpinismo -commenta soddisfatto Nicolò Ernesto Canclini, 24enne azzurro campione del mondo Carabiniere della Valdisotto- ora si apre una nuova prospettiva specialmente per noi atleti e sarebbe veramente la realizzazione di un sogno essere sulla linea di partenza nel 2026”.

Dello stesso parere ma con una chiave di lettura rivolta anche alla vera essenza di sport alta montagna a contatto con la natura, quella snocciolata dal talento azzurro di Bormio classe 1998 Andrea Prandi. "Finalmente un sogno che si avvera, anche noi ora facciamo parte del programma olimpico. Il più grande sogno di qualunque atleta poter partecipare l'olimpiade. Col diventare sport olimpico dovrebbero cambiare parecchie cose, si spera che per i giovani si aprano nuove strade per poter praticare questo sport come lavoro. Se poi l'olimpiade si dovesse svolgere in Valtellina diciamo che sarebbe davvero il massimo, visto che una bella percentuale della squadra italiana è formata da atleti valtellinesi . Unica considerazione in merito, spero che diventando disciplina olimpica, non si vada troppo a snaturare la disciplina, ma si cerchi di mantenere un format che ricalchi il vero sci alpinismo per quanto sia possibile”.

Ricordiamo che saranno cinque gli eventi scialpinistici previsti per l’olimpiade d’esordio: due maschili, due femminili e uno misto. Tre i format di gara: sprint, individuale e staffetta mista. 48 gli atleti ammessi in gara, 24 uomini e 24 donne.

Katja Colturi

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