Sci di fondo | 06 settembre 2021, 12:30

VIDEO - Pellegrino dopo il titolo italiano sprint: "La cosa più importante per me era il confronto con i miei compagni"

Il valdostano delle Fiamme Oro dopo la sprint di Forni Avoltri: "Peccato il mancato confronto con Ustiugov in finale. Allenamento dopo allenamento mi sto rendendo conto di quanto sono stato bravo in passato nel batterlo"

VIDEO - Pellegrino dopo il titolo italiano sprint: "La cosa più importante per me era il confronto con i miei compagni"

Ancora una volta non ha mancato l'appuntamento con la vittoria. A Forni Avoltri, Federico Pellegrino ha conquistato la medaglia d'oro nella sprint dei Campionati Italiani Estivi di sci di fondo, che come da tradizione si sono disputati sugli skiroll alla Carnia Arena di Piani di Luzza. Gli occhi erano tutti puntati su di lui, dopo la scelta di allenarsi con la nazionale russa di Cramer. E proprio con il russo Retivykh, il poliziotto valdostano si è giocato la vittoria in un'emozionante finale, nella quale dall'esterno sembrava quasi che Pellegrino si fosse lasciato sorprendere dal russo, ma in realtà aveva calcolato tutto recuperando nella seconda parte di gara e imponendosi.

Nell'intervista, oltre a commentare la gara e complimentarsi anche con l'azzurro Simone Mocellini per la sua bella prestazione, Pellegrino è tornato sul convegno sullo sci di fondo che si è svolto a Bobbio e ha visto l'ottimo intervento del suo nuovo allenatore Markus Cramer. «Cramer dato una lezione grande al nostro mondo, mostrando l'umiltà di non essere geloso del proprio metodo. Programmazione importante, ma è il rapporto umano fa la differenza. Si pone come fratello maggiore, riesce a guadagnare la fiducia dell'atleta. Ustiugov? Raduno dopo raduno, mi sto rendendo conto di quanto sono stato bravo in passato quando gli sono arrivato davanti. È un ragazzo con motore eccezionale e gran talento, mi lascia a bocca aperto. Oggi con la sola forza delle braccia ha rotto il bastone. Mi è dispiaciuto non avere anche lui in finale, sarebbe stato elemento di difficoltà in più». 

 

Giorgio Capodaglio

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