È salito alla ribalta nelle ultime due stagioni, diventando uno degli atleti da battere nelle sprint. Erik Valnes è diventato uno degli fondisti con cui fare i conti ogni volta che si disputa una sprint, capace anche di battere Klæbo in pista nella prima gara della passata stagione, sconfiggengolo a Ruka e infilggendo al campione del mondo la prima sconfitta in una sprint di Coppa del Mondo dopo due anni.
Il Mondiale di Oberstdorf ha rappresentato la sua definitiva consacrazione, dal momento che Valnes si è tolto la soddisfazione di vincere la sua prima medaglia individuale, l’argento nella sprint alle spalle di Klæbo, per poi conquistare anche l’oro in coppia con il compagno nella team sprint.
In occasione del media day di Lavazè, abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con lui, cercando di capire come sta vivendo questa preparazione per lui molto particolare, in quanto volta all’obiettivo olimpico, essendo alle porte i Giochi di Pechino. Valnes ha anche parlato di quanto i risultati ottenuti gli abbiano dato maggiori motivazioni, della scelta di Pellegrino di allenarsi con la squadra russa e dell’emozione di prepare una stagione olimpica.
L’intervista è in lingua inglese, ma potete vedere i sottotitoli cliccando sull’apposita icona.
Erik Valnes a Fondo Italia: “Penso anche alle distance, non mi alleno 800 ore l’anno per tre minuti di gara”

Ti potrebbe interessare
Sci di fondo – Anders Aukland pubblica il suo primo libro: esperienza e competenza a portata di libreria
Dopo una carriera invidiabile, tra medaglie olimpiche e mondiali, la vittoria della Vasaloppet e il
Sci di fondo – Verso Milano-Cortina, Pellegrino a caccia di record. Belmondo e Paruzzi irraggiungibili!
Alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, in Val di Fiemme, in quelle che saranno le ultime gare della sua carriera,
Biathlon – Germania, il post ritiro di Wiesensarter: “In realtà volevo continuare fino alle Olimpiadi”. Ora insegue una laurea in informatica
Al termine della scorsa stagione invernale la Germania del biathlon ha dovuto salutare Marion Wiesensarter, atleta