Tanti problemi sta causando la mancata approvazione del vaccino russo Sputnik da parte dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco. Molte nazioni, compresa San Marino, hanno utilizzato questo vaccino e coloro a cui è stato iniettato non possono per il momento ottenere il Green Pass. Un problema anche per numerose badanti dell’est che lavorano nel nostro paese.
Una grana che ovviamente ha avuto dei riflessi anche sul mondo dello sport, come ha dimostrato la rinuncia al Martin Fourcade Nordic Festival per gli atleti russi che erano stati vaccinati con Sputnik, costretti alla quarantena in caso di ingresso in Francia.
In attesa di ricevere notizie buone dall’EMA, gli atleti che sono stati vaccinati con Sputnik hanno intanto incassato l’ok da parte delle federazioni internazionali degli sport invernali FIS e IBU. Entrambe, infatti, hanno riconosciuto Sputnik tra i vaccini che consentiranno agli atleti di evitare quarantene o altre problematiche. Addirittura l’IBU prevede per i vaccinati la possibilità di non effettuare un tampone PCR prima di ogni tappa, cosa che invece va avanti per tutti nel mondo FIS.
Per quanto riguarda la Federazione Internazionale dello Sci, nel comunicato in cui si inserisce lo Sputnik tra i vaccini riconosciuti, si aggiunge però come sempre un particolare che preoccupa ovviamente i russi: "Tuttavia come nella stagione precedente, le regole nazionali di ogni sede specifica avranno sempre la precedenza. Pertanto, se un paese ha altri requisiti per i vaccini, la FIS è obbligata a seguire queste regole".
Insomma, non certo una bella notizia per gli atleti russi. Comunque qualcosa sembra muoversi in Europa e la speranza che in questi poco meno di due mesi che dividono dalla partenza della stagione, l’EMA possa finalmente riconoscere il vaccino russo.
L’IBU e la FIS approvano il vaccino Sputnik, ma …
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