Salto | 01 febbraio 2022, 14:00

Salto con gli sci – C’erano una volta i “Flying Finns”; fiaba destinata a scomparire o ritorno nel futuro?

Per la prima volta dalla sua introduzione una nazione un tempo leader mondiale del salto con gli sci non gareggerà nel team event delle Olimpiadi di Pechino 2022. Ma qualcosa ora si sta muovendo.

Ari-Pekka Nikkola,Matti Nykänen,Tuomo Ylipulli, Jari Puikkonen. Medaglia d'oro a squadre a Calgary 1988. Lehtikuva-Martti Kainulainen

Ari-Pekka Nikkola,Matti Nykänen,Tuomo Ylipulli, Jari Puikkonen. Medaglia d'oro a squadre a Calgary 1988. Lehtikuva-Martti Kainulainen

Veikko Kankkonen, Antti Hyvärinen, Jouko Törmanen, Matti Nykänen, Toni Nieminen, Jani Soininen, Janne Ahonen, oltre ad essere assoluti campioni finlandesi del salto con gli sci sono anche i protagonisti di una celebre fiaba che gli anziani della nazione, che ha in Sanna Marin la sua giovane presidente, raccontano ai nipoti quando si tratta di ricordare le gesta dei campioni del passato che sui trampolini di tutto il mondo dominavano la concorrenza e portavano prestigio alla nazione dei mille laghi. Ma da più di dieci anni questo prestigio internazionale è totalmente svanito e dalle Olimpiadi di Vancouver 2010 il bilancio dice zero medaglie, una lunga serie di delusioni e piazzamenti sempre più lontani dalle posizioni che contano.

Fino al 2010 la Finlandia del salto era una nazione molte volte dominante se si considera che nel medagliere olimpico dal 1956, anno della prima medaglia da loro sfoggiata nel Palazzo Presidenziale con l’allora Presidente Juho Kusti Paasikivi, al 2010 i sinivalkoinen vantano nel loro palmares ben dieci ori, otto argenti e quattro medaglie di bronzo. Risultato complessivo superato solo dalla Norvegia nelle ultime Olimpiadi di Pyeongchang. Lo stesso discorso si può ripetere per i Campionati del Mondo, ultima medaglia finlandese conquistata dal simpatico Harri Olli a Sapporo 2007, e per la Coppa del Mondo con l’ultima vittoria ottenuta il lontano 4 Gennaio 2014 ad Innsbruck dall’ex combinatista Anssi Koivuranta. Con questi dati e con questa tendenza sempre rivolta verso il basso, da oramai un paio di lustri la Finlandia del salto con gli sci si può considerare la grande malata d'europa. Lontani sono i tempi in cui almeno cinque o sei saltatori Suomi finivano ogni gara nella top 15 e ad ogni rassegna iridata o olimpica più medaglie venivano esibite in parata lungo la centrale Mannerheimintie di Helsinki.

In una nazione che nel passato ha fatto del salto con gli sci quasi una religione, la situazione attuale e' piuttosto deprimente. All'inizio di questa stagione vi era il solo Antti Aalto posizionato nei top 50 del World Ranking List. Una situazione totalmente impensabile negli anni ’80-90 e 2000, quando i finlandesi in quella lista erano mediamente in otto e la Finlandia primeggiava nella Nations cup. Un dato su tutti può dare una spiegazione a questo calo di prestazioni e di contrazione delle attenzioni mediatiche e di investimenti economici. Negli anni '80 vi erano più di mille ragazzi dai dieci ai sedici anni che partecipavano attivamente agli “Hopeasompa", ovvero il circuito dei campionati nazionali giovanili. Per consultare i risultati dell'epoca erano necessarie dalle tre alle quattro pagine di un quotidiano. A fine anni '90 questo numero si era già assottigliato a meno di trecento e negli ultimi quattro-cinque anni la media si attesta su una sessantina di ragazzi, e per visualizzare tali risultati è ora sufficente un solo foglio in formato pdf.

Anni passati che vedevano i loro saltatori che primeggiavano su tutti i principali trampolini del mondo ma anche gli allenatori finlandesi erano al pari richiesti fuori confine e portavano le loro conoscenze, che all’epoca erano all’avanguardia internazionale, nelle maggiori squadre di salto con gli sci.

Ma stando al detto: “al peggio non vi è mai fine”, per la prima volta da quando nel 1988 la gara a squadre dei Giochi Olimpici fu istituita, la Finlandia nella prossima imminente edizione di Pechino 2022 non gareggerà nel Team event previsto il prossimo 14 Febbraio in quel di Zhangjiakou. In campo maschile i soli Niko Kytösaho e Antti Aalto hanno soddisfatto i criteri di selezione Olimpica e partiranno per la Cina. Gli altri due ragazzi che dovevano fare parte del Team Suomi di salto speciale non garantivano un piazzamento fra le migliori otto squadre e vedranno i Giochi Olimpici dal salotto di casa. Senza dubbio, si tratta di una grande umiliazione per un movimento che vinse con una sorta di "dream team" la prima medaglia d’oro a squadre a Calgary 1988.

Per rendere in un istantanea l’attuale disdicevole situazione del salto bisogna tornare indietro di quindici giorni, dove in quel di Lahti, sul trampolino Hs130, si sono svolti i Campionati finlandesi. Sulla stanga di partenza si è presentato anche il quarantaquattrenne Janne Ahonen, vincitore di due Coppe del Mondo, cinque Vierschanzentournee e cinque ori mondiali. Janne fino allo scorso anno si occupava dei materiali del team finlandese della combinata nordica, ma dalla scorsa estate lavora a tempo pieno in una concessionaria di auto nella sua Lahti, oltre a collaborare nei weekend di gare per la TV nazionale YLE. Bene, o male, a seconda di dove si guarda l’istantanea, il “dopolavorista” Ahonen senza nessuna preparazione particolare è riuscito a classificarsi al terzo posto.

Per il “kuningaskotka” nazionale non si tratta di nessun ritorno all’attività, ma anche se lui non l’ha ammesso, la sua intenzione nel partecipare ai Nazionali Suomi è stata quella di dare una maggiore cassa di risonanza all’evento oltre a quello di svegliare i giovani saltatori finlandesi. Il vincitore di trentasei gare di Coppa del Mondo al termine della competizione svolta sul trampolino Salpausselkä ha fornito un suo parere sulla situazione attuale del salto finlandese: «Il lavoro giovanile ed il reclutamento dei ragazzi nell’avvicinarli al salto fin da piccoli è stato “distrutto” in Finlandia per molti anni e questo si riflette ora sulla attuale triste situazione. Se non vi sono praticanti, non vi saranno campioni. Ora però, il salto finlandese si sta rimettendo piano piano in carreggiata. La situazione è migliorata, si sta facendo davvero un buon lavoro in tutta la Finlandia anche nelle piccole città e sono stati costruiti anche nuovi trampolini per i ragazzi. Di recente nuovi bambini e teenagers sono stati introdotti alla disciplina, ma questa crescita nei numeri attuali per avere il successo di un tempo richiede ancora tempo.»

Ma di quali numeri parla Ahonen, dopo che dagli anni 2000 il numero di appassionati e praticanti è crollato e che nella maggior parte delle località che offrono la possibilità di saltare i trampolini non sono stati rinnovati, in quanto non vi erano giovani saltatori sufficienti a utilizzarli?

Le cifre sono quelle diramate ultimamente dall’Associazione Finlandese di sci e raccontano di una crescita negli ultimi due anni di popolarità di salto e combinata nei ragazzi di età dai dodici anni in giù. Nell’annata 2020 vi sono stati 105 ragazzini che hanno gareggiato nelle competizioni a loro riservate nel circuito interno Suomi. Lo scorso anno il numero è cresciuto a 145. Piccoli praticanti che non toccano i numeri a quattro cifre del passato, ma ora la curva è finalmente rivolta verso l’alto. Uno degli artefici di questa inversione di rotta è l’ex saltatore Kimmo Yliriesto che da un paio d’anni ricopre il ruolo di responsabile dello sviluppo delle attività giovanili e del lavoro dei club per la Suomen Hiihtoliitto.

Yliriesto ha positivamente commentato questi dati all’emittente nazionale Yle TV: «Credo che il numero di appassionati di salto e combinata continuerà a crescere anche in questa stagione, poichè le scuole e gli allenamenti all’interno dei nostri club entreranno nel pieno delle loro attività in questo periodo e la stagione delle competizioni per i giovani è solo all’inizio.» Il trentottenne nativo di Rovaniemi prosegue questa analisi parlando anche delle cifre della scorsa estate e di nuovi impianti realizzati lungo il territorio finnico: «La scorsa estate sono stati organizzati cinque training camps a livello nazionale, a cui hanno partecipato 60-70 giovani provenienti da tutta la Finlandia. L'evento principale è stato a Kuopio. Tutti assieme stiamo facendo sforzi per cambiare la vecchia cultura del salto speciale. Abbiamo un recupero nelle attività junior, e molti baby atleti si sono uniti a noi negli ultimi anni e ci sono ora buone attività coi club. Il salto con gli sci e la combinata nordica sono stati ri-organizzati in diverse piccole località del nostro territorio oltre a località tradizionali come Lahti. Inoltre in città come Kitee e Jokilaakso si sono anche concluse opere di ammodernamento e di costruzione di piccoli trampolini per ragazzi che agevoleranno il nostro reclutamento in quelle fascie di età.»

Il Direttore Esecutivo dell’Associazione Sciistica Finlandese Ismo Hämäläinen segue a ruota Yliriesto e parla di questa svolta anche in ottica ragazze: «Dopo anni di bonaccia abbiamo girato la punta della nostra nave nella direzione opposta. Questo è buono per lo sviluppo futuro del salto con gli sci in Finlandia. Tuttavia, è un processo lungo e stiamo parlando di un progetto totale di 5-10 anni. Circa un quarto dei giovani che praticano salto e combinata sono ragazze. Il rapporto è pressochè rimasto invariato negli ultimi due anni. Il nostro processo conta di far entrare salto e combinata nelle scuole per far aumentare la conoscenza e la condivisione delle discipline. Con questo le scuole di sci sono cresciute in popolarità.»

Stando a questi dati e a questi autorevoli pareri, sembra al momento scongiurato il pericolo di considerare i saltatori finlandesi come dei dinosauri poi estinti durante l’era geologica passata del mesozoico o una specie in via di sparizione come pronosticato due-tre anni fa da alcuni esperti e analisti locali, ma ciò che sembra certo è, come afferma anche l’attuale capo-allenatore Janne Väätäinen, che ci vorrà del tempo per vedere di nuovo i “flying finns” primeggiare sui trampolini di tutto il mondo. Il lavoro da fare è ancora molto in quel di Lahti e dintorni a cominciare dall’aggiornare e modernizzare la tecnica di insegnamento dei coach di club ed investire maggiormente sui materiali e sugli impianti come accadeva durante i tempi belli del leggendario coach Matti Pulli. Forse, i figli degli anziani di Finlandia non racconteranno ai nipoti coinvolgenti fiabe con infiniti mitici nomi di saltatori che scaldavano le folle e immagazzinavano medaglie olimpiche e mondiali ma con questa nuova ripartenza e rinata considerazione verso le generazioni future è possibile che qualche saltuaria buona narrazione venga comunque proposta loro negli anni a venire.

Paolo Romanò

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