Olimpiadi | 14 febbraio 2022, 15:50

Olimpiadi Pechino 2022 - Riiber c'è! E con lui sul "grande" anche Ilves e Costa. Norvegia, Russia e Francia per le medaglie della staffetta del biathlon

Jarl Magnus Riiber nella foto di Michele Dardanelli

Jarl Magnus Riiber nella foto di Michele Dardanelli

Torna la combinata, torna Jarl Magnus Riiber dopo la positività ed il conseguente isolamento e con lui anche il compagno di allenamenti Kristjan Ilves ed il gardenese Samuel Costa: dopo aver regalato spettacolo sul "piccolo", la combinata nordica aspetta domani di assegnare il secondo titolo di Pechino 2022 in un martedì che vivrà anche dei sussulti della staffetta maschile del biathlon, anticipata alle 7:30 per via del previsto freddo.

GEIGER PER IL BIS - Vinzenz Geiger nella Gundersen della scorsa settimana ha incantato e oggi nell'ultimo allenamento sul trampolino grande ha piazzato un salto che se ripetuto domani in gara potrebbe spianargli la strada verso il bis. Ma sulla sua strada a differenza della prima sfida iridata troverà anche Jarl Magnus Riiber, rientrato in gioco dopo la fine dell'isolamento e iscritto alla gara di domani, così come l'estone Ilves (da cui è partito il "focolaio") ed il gardenese Samuel Costa che come il baltico ha testato oggi il trampolino cinese.

Che Riiber sarà? Difficile, molto difficile dirlo. In queste due settimane il norvegese avrà potuto fare qualche allenamento a secco, ma solo oggi può aver preso confidenza con la neve, senza tra l'altro provare il trampolino. Servirà un grande colpo di classe per rivelarsi competitivo: non gli fa difetto, sicuro, ma Geiger sembra poter puntare verso un sontuoso bis che rimanderebbe alla doppietta di Sampaa Lajunen a Salt Lake City, quando la Finlandia sbancò vincendo anche la prova a squadre. 
La Gundersen sul piccolo ha detto male a Lamparter, rimasto con un pugno di mosche e pertanto voglioso di prendersi una (meritata) fetta di gloria mentre Gråbak è stato letteralmente rivitalizzato dagli ultimi 20 giorni sembra intenzionato a proseguire questo periodo di grandi soddisfazioni dopo mesi piuttosto complicati. L'impressione è che anche quella di domani sarà una sfida da seguire con grande interesse. Con Samuel Costa si andrà a completare il quartetto italiano che ha già visto Raffaele Buzzi, Alessandro Pittin e Iacopo Bortolas sul "piccolo": non sembra il caso di farsi grandi aspettative, purtroppo.

La start list


NORVEGIA, RUSSIA O... FRANCIA? - Il duello si ripropone. Sturla Lægreid, Tarjei Bø, Johannes Bø e Vetle Christiansen da una parte, Said Khalili, Alexander Loginov, Maksim Tsvetkov ed Eduard Latypov dall'altra.
I termini assoluti il quartetto più forte sembrerebbe quello norvegese, ma se i fratelli Bø danno ampie garanzie, lo stesso non si può dire in toto di un Lægreid insolitamente falloso e di un Christiansen non brillante come in avvio di stagione. Di contro i russi viaggiano sulle ali dell'entusiasmo per la grande condizione degli ultimi due staffettisti e con un Loginov che vorrebbe mettersi al collo ancora qualcosa di prezioso. E la doppietta dei "cugini" fondisti stuzzica lo spirito di emulazione dei russi.

Fortissimo, ma forse un po' meno degli avversari, anche il quartetto francese lanciato da Fabien Claude con il "testimone" che passerà quindi ad Emilien Jacquelin, Simon Desthieux per arrivare nelle mani di "Re Mida" Quentin Fillon Maillet, per nulla sazio dopo le 4 medaglie (2 ori e 2 argenti) sin qui infilate. La quotazione meno alta rispetto alle altre due superpotenze sta nei frequenti (ahinoi) passaggi a vuoto di Jacquelin, ultimamente. E la seconda frazione sembra poter essere la chiave dell'intera gara.

Norvegia, Russia e Francia sono le principali candidate al podio, con la sempre ostica e temibile Germania e la Svezia nel ruolo di outsider. I gialloblù sin qui hanno raccolto poco - per non dire nulla - e non sembrano perfettamente a loro agio per puntare a qualcosa di importante, ma le vie del biathlon sono infinite e per come sono andate le cose nelle ultime due gare, anche l'Italia potrebbe avere qualcosa da dire. Gli azzurri si proporranno con Thomas Bormolini in prima frazione e, start list alla mano, sembra difficile ipotizzare repentine rotture quindi l'imperativo sarà accomodarsi sul treno dei migliori.
Di più difficile lettura invece la seconda frazione, con Tommaso Giacomel chiamato al confronto con l'imprevedibilità (nel bene e nel male) di Jacquelin, la solidità di Tarjei Bø (che però in questi giorni ha alzato i giri quasi esclusivamente nelle tornate conclusive) e di Loginov. Questo sarà inevitabilmente il momento clou per il quartetto azzurro, l'istante chiave da cui potrebbe prendere forma qualcosa di intrigante, sempre che arrivi - sia chiaro - qualche imprevedibile assist dalle tre formazioni favorite, perchè tanto Lukas Hofer quando Dominik Windisch hanno saputo dimostrare in questi giorni di esserci.

E' stato detto già tante volte, ultimamente: fondamentale sarà, nel caso, farsi trovare nella posizione giusta per trasformare a dovere l'eventuale assist.

Una situazione, quella italiana, che di fatto accomuna anche Bielorussia e Ucraina, pronte a loro volta ad approfittare di eventuali svarioni altrui. Una staffetta tutta da seguire, anticipata come già detto nel cuore del pomeriggio cinese, alle 7:30 per cercare di trovare meno freddo.

La start list

 

 

Luca Perenzoni

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