A 20 anni di distanza dall’argento di Salt Lake City 2002, la staffetta azzurra maschile torna sul podio olimpico. Una giornata davvero memorabile per il movimento italiano che nel giro di un quadriennio olimpico passa da una non qualifica della staffetta maschile ai Giochi di Pyeongchang 2018 ad un bronzo che luccica come un oro.
Manco a dirlo che questo 16 febbraio rimarrà per sempre scritto nelle pagine dello sport italiano, perché i 4 ragazzi azzurri hanno compiuto una vera e propria impresa. Onore al merito per i quattro eroi italiani ovvero: Tommaso Dotti milanese delle Fiamme Oro, Andrea Cassinelli torinese delle Fiamme Gialle, Yuri Confortola Carabiniere di Bormio e Pietro Sighel Fiamme Gialle di Baselga di Pinè. Grandissima davvero la prova del team tricolore che in finale gestisce benissimo i primi giri senza prendere rischi e controllando la situazione dalle retrovie. Poi, complice la caduta della Cina sin lì in quarta posizione, resta a strettissimo contatto con la Russia terza, mentre davanti Canada e Corea del Sud si contendono la vittoria. La battaglia prosegue e ancora una volta è stato Pietro Sighel l’uomo-squadra perché, con uno sprint notevole nell’ultimo giro, l’azzurro finalista olimpica dei 500 metri ha messo il pattino davanti al russo Semen Elistratov.
Oro, dunque, al Canada (6:41.257) davanti alla Corea del Sud(6:41.679) e all’Italia. Nove millesimi di spessore quelli che incoronano la squadra italiana lasciando la Russia giù dal podio. Trionfano i canadesi Charles Hamelin classe 1984, Steven Dubois, Jordan Pierre-Gilles e Pascal Dion. Dietro di loro i sudcoreani Lee Juneseo, Hwang Daeheon, Kwak Yoongy e Park Janghyuk. Campane a festa ieri nella Bormio di Yuri Confortola, “highlander” del ghiaccio esempio di caparbietà, impegno e dedizione per quello sport che malgrado la doppia frattura nel giro di tre anni di tibia e perone, gli sta regalando soddisfazioni immense.