La stagione di Emilien Jacquelin si è conclusa con la difficile mass start?
Più che possibile, stando alle dichiarazioni che il transalpino ha rilasciato dopo il traguardo, raccolte dal sito francese Ski-Nordique.
"Sono state due settimane molto difficili: un calvario, con soli due raggi di sole per le medaglie d’argento delle due staffette – ha confessato il transalpino – Ora non vedo l’ora di tornare in Francia, sono contento. Ora sento solo il bisogno di respirare: cercherò un posto nel sud della Francia, andrò in bicicletta per provare a liberare la mente dal biathlon, per dimenticare questo freddo. Ho dato il massimo in ogni gara, sono orgoglioso di questo, ma la volontà non basta".
La stagione di Emilien Jacquelin era iniziata in salita per l’infortunio estivo, una frattura al braccio che l’ha costretto ad una serrata rincorsa. Un rincorrere che ha forse sbilanciato parametri e riferimenti, tanto che il picco di forma il transalpino l’ha attraversato probabilmente a dicembre. A Pechino oltre ai due argenti nelle due staffette, Jacquelin ha raccolto un 72° posto nell’individuale, seguito dai noni posti tra sprint ed inseguimento; oggi ha tagliato il traguardo per 22°: prestazioni in cui ha fatto difetto la precisione, con ben 20 errori disseminati nelle quattro gare olimpiche.
"Ora mi sento esausto, fisicamente e mentalmente. L’idea di tornare in gara a breve mi sembra davvero pesante: se il corpo e la mente danno dei segnali, devi ascoltarli e capire che è ora di rallentare. Non vorrei che il resto della stagione si trasformasse in una tortura".
Parole chiare che anche se pronunciate a caldo sembrano indicare come il francese abbia chiaro il proprio futuro immediato. Vedremo se il ritorno in Francia ed un po’ riposo lo porteranno a rivalutare gli intenti sul mese di marzo.
Biathlon – Le difficoltà di Jacquelin: “Devo respirare, non voglio che il finale di stagione sia una tortura”

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