Biathlon | 24 marzo 2022, 15:10

Biathlon - Marte Røiseland, da Nove Mesto l'escalation che l'ha portata in vetta al mondo

Biathlon - Marte Røiseland, da Nove Mesto l'escalation che l'ha portata in vetta al mondo

Non aveva mai vinto prima del dicembre 2018, poco più di tre anni fa. Ma era già salita sul podio olimpico nella sprint di PyeongChang, segno che evidentemente il feeling con i grandi eventi era già presente in lei.

La doppietta Sprint + Inseguimento sulle nevi di Nove Mesto prima della fine del 2018 hanno fatto scattare qualcosa nella mente di Marte Olsbu, da pochi mesi diventatata signora Røiseland.

Chiamiamola maturazione tardiva? Poco importa, in fondo. Il nocciolo della questione è un altro e si chiama escalation: tre titoli iridati nel 2019 nelle tre staffette, cinque ori e due bronzi ad Anterselva 2020, tre ori e due bronzi a Pechino 2022, in una stagione che l'ha vista salire per 12 volte sul gradino più alto del podio, staffette incluse.

E nel frattempo il numero delle vittorie individuali è schizzato a quota 17, considerando tutti i migliori appuntamenti, quasi metà delle quali maturate in questo inverno (8, olimpiadi incluse) che le ha regalato la sfera di cristallo, per imitare dodici mesi più tardi la coetanea Tiril Eckhoff. Una che invece ha sempre fatto parlare più di sè.

In questi mesi Marte è stata la vera dominatrice della stagione, la donna da battere ed ora, complice la pausa forzata per la positività al Covid, avrà modo di pensare al futuro con il marito Sverre.

"Questa stagione è stata pazzesca - ha confidato ai microfoni di VG - ma ora dobbiamo riflettere per il futuro. Il problema non è tanto capire se voglio ancora gareggiare, ma se ho davvero voglia di dedicare ogni singolo giorno a questo sport. il mese di aprile sarà fondamentale per capire quanto posso ancora sacrificare. So che Sverre non mi dirà mai di no, ma dobbiamo parlarne insieme e con calma".

Nel frattempo qualcuno in Norvegia ha fatto i conti in tasca alla famiglia Røiseland. Solo di premi, Marte ha guadagnato oltre 300.000 euro (2.9 milioni di corone) a cui si aggiungono sponsorizzazioni ed extra. "Guadagnare con lo sport è fantastico, ma bisogna ricordare che questa vale anche come nostra pensione e tutto va a confluire in un fondo che ci servirà in futuro, nel caso non lavorassi" spiega Røiseland che nel ranking stagionale dei guadagni da gare è seconda solo a Quentin Fillon Maillet.

Sarà una primavera di decisioni importanti a Casa Røiseland. Come lo sarà a Castello di Fiemme per la famiglia Corradini-Wierer, mentre i lavori per la nuova casa procedono. Due anni fa, quando il Covid era solo uno spettro, Marte e Doro si dividevano la gloria di Anterselva, ora condividono (a distanza) un altro percorso: anche la decisione sarà la stessa? 

Luca Perenzoni

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