«Mi auguro che Bolshunov e i russi possano essere al via della prossima Coppa del Mondo». Parole di Pierre Mignerey, race director della Coppa del Mondo di sci di fondo, intervistato da VG per commentare le immagini di Bolshunov presente all’evento propagandistico di Vladimir Putin, svoltosi una settimana fa a Mosca.
Il campione mondiale e olimpico dello sci di fondo era stato invitato, usiamo per ora questa parola, assieme ad altri olimpionici russi, per venire festeggiati ed ascoltare quell’inno russo che non avevano avuto l’opportunità di sentire suonare sul podio olimpico. Tutti gli atleti presenti con la Z sul petto, compreso il presentatore Guberniev, voce del biathlon e dello sci di fondo in Russia, tranne Bolshunov, che non aveva il simbolo utilizzato sui carri armati che stanno invadendo l’Ucraina. Segno di dissenso? Non possiamo saperlo.
A differenza dei norvegesi, però, Mignerey non ha voluto condannare Bolshunov: «Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma spero che Bolshunov possa tornare e competere – ha affermato il race director francese – e dovremmo stare attenti a non reagire troppo in fretta alle foto che lo ritraggono sul palco di Putin, personalmente non so se sia stato lì volontariamente».
Mentre diversi sponsor hanno abbandonato Bolshunov e gli atleti russi, Mignerey crede che da lontano non possiamo avere ben chiare le cose sulla situazione interna della Russia e la libertà di espressione degli atleti. «È difficile dare un giudizio sulla presenza di Bolshunov da Putin. Ci sono grandi differenze culturali tra noi occidentali e la Russia. Non abbiamo lo stesso background. Ci sono così tanti fattori da valutare, in quanto non hanno una libertà totale. Non sappiamo cosa possono fare e cosa non possono fare gli atleti russi. Spero che la Coppa del Mondo di sci di fondo sia un luogo dove riunire le persone, non dividerle».
Nelle prossime settimane spetterà al consiglio della FIS decidere sulla presenza dei russi alla prossima Coppa del Mondo.
Sci di Fondo – Mignerey si schiera con Bolshunov: “Spero possa tornare a competere, lo sci di fondo deve riunire le persone anziché dividerle”

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