LINK | 21 aprile 2022, 07:00

Fattura Elettronica verso le PA: i dati obbligatori

Quando si parla di fattura elettronica spesso si commette un errore quello di credere che i soli scambi possibili siano quelli tra privati, tra aziende e tra aziende e privati.

Fattura Elettronica verso le PA: i dati obbligatori

Quando si parla di fattura elettronica spesso si commette un errore quello di credere che i soli scambi possibili siano quelli tra privati, tra aziende e tra aziende e privati. Troppo poco spesso si prende in considerazione la Pubblica Amministrazione.

Nel momento in cui ci si ferma a pensare alla fattura elettronica verso le PA, occorre prendere confidenza con alcuni concetti, in particolare: il codice univoco, CIG, CUP, Split Payment e decorrenza dei termini. Per tutto il resto, la fattura elettronica nei confronti delle PA è in tutto uguale alla fattura elettronica che si emetterebbe per un qualunque altro soggetto economico.

Da oggi è possibile anche farlo in maniera più veloce, per sapere come accedi al sito fatturapro.click.

Fattura elettronica obbligatoria per tutti

Quando intercorrono https://fatturapro.click/scontrino-elettronico-senza-cassa/, la fattura elettronica è ormai un elemento obbligatorio per tutti. Con la digitalizzazione dei documenti commerciali emettere fatture cartacee non è più possibile.

Ma un conto è la fattura elettronica, un’altra è la stessa nei confronti però della PA. Infatti documenti di tale genere hanno bisogno di una serie di dati che in genere non sono presenti nelle fatture di scambi con privati.

Se un documento arriva in formato cartaceo alla PA, esso non può essere pagato. Non è un capriccio, ma è stato predisposto dalla legge. Insomma, anche coloro che al momento sono esonerati dall’utilizzo della fattura in formato elettronico, nel caso in cui intrattengono rapporti con la PA, dovranno adattarsi di conseguenza.

Nelle fatture elettroniche destinate alla PA devono essere inseriti degli elementi che in genere non sono presenti o comunque possono non esserlo:

 

  • codice univoco: numero seriale di 6 cifre che identifica in maniera univoca l’ufficio pubblico. Il codice univoco dovrebbe essere inserito anche nelle fatture di scambi tra privati, ma non si tratta di 6 cifre, ma bensì di 7 cifre alfanumeriche. Nel caso in cui non si conosca il codice univoco dell’ente, lo si può trovare accedendo al portale IPA;
  • Codice Identificativo di Gara: si tratta di 10 caratteri alfanumerici che serve ad indicare una gara d’appalto;
  • Codice Unico di Progetto: 15 caratteri che sono comunque alfanumerici e servono ad identificare un progetto d'investimento pubblico.

 

Si tratta di elementi indispensabili, non solo perchè obbligatoriamente previsti dalla legge ma perchè permettono di tracciare tutti i pagamenti che avvengono dalla PA. Il CUP (Codice Unico di Progetto) deve essere inserito solo se è espressamente richiesto dall’ente, il CIG (Codice Identificativo di Gara) deve essere sempre presente.

In alcuni sporadici casi, poi, vi è l'obbligo di tracciabilità dei pagamenti. I casi a cui si accenna si possono consultare nella Legge n°136 del 13 agosto 2010.

La scissione dei pagamenti

In gergo viene definita Split Payment, sta ad indicare quel meccanismo che porta le PA ad acquistare e a non corrispondere l’IVA presente in fattura al fornitore, ma in maniera diretta all’erario. Una pratica che permette di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, ma non sempre è permessa.

Sul sito del Dipartimento delle Finanze è presente un elenco di tutte quelle Pubbliche Amministrazione che possono giovare della possibilità di Split Payment. In buona sostanza è possibile affermare che, nonostante tutte le operazioni con la PA possono giovare dello Split Payment, ci sono dei casi in cui i soggetti ne sono esonerati.

Ci si riferisce a:

 

  • i professionisti con ritenuta alla fonte a titolo d’acconto o di imposta sul reddito;
  • i Contribuenti Forfettari e i soggetti a regimi speciali IVA.

 

Questo è valido in base alle leggi vigenti al momento, occorre comprendere se lo sarà anche con le future modifiche della materia fattura elettronica.

Fattura elettronica e ricezione

Nel momento in cui vi è uno scambio con le Pubbliche Amministrazioni, la fattura elettronica viene compilata e quindi deve essere inviata tramite il Sistema di Interscambio. Quest’ultimo al momento dell’invio, come di consuetudine risponderà con una serie di messaggi che stanno ad indicare l’avanzamento dell’operazione di consegna della fattura.

In effetti recapitare una fattura alla PA potrebbe essere fonte di un numero di notifiche superiore. Questo avviene semplicemente perchè le Pubbliche Amministrazioni possono rifiutare i documenti anche se sono stati accettati dall’SDI.

Per questo motivo i messaggi che si potranno ricevere a riguardo sono veramente molteplici e occorre saperli interpretare per non incorrere in sanzioni.

Ti potrebbero interessare anche: