La sua carriera è appena terminata e ovviamente Therese Johaug sta rilasciando diverse interviste, in patria e non solo, per ripercorrere alcuni dei momenti più importanti della sua carriera.
In una recente intervista, rilasciata a una tv norvegese, la vincitrice di tre ori alle Olimpiadi di Pechino, è tornata sui suoi inizi, risalendo addriittura all’estate in cui per la prima volta iniziò ad allenarsi con la nazionale giovanile norvegese. Johaug ha affermato che proprio nel confronto con le altre atlete si è resa conto delle proprie qualità: «Ho notato che dopo un duro allenamento stavo migliorando sempre di più, e col tempo ho capito di avere un talento per lo sci di fondo. I progressi sono stati passi da gigante e sono arrivata al ritiro della squadra giovanile di Savalene. Tra gli altri c’era Petter Northug. Nelle gare di prova ho sconfitto le ragazze che erano in raduno. E ho pensato: wow, ho superato le sciatrici della squadra junior. Per me è stato molto significativo e l’anno successivo sono entrata a far parte della squadra».
Poi è arrivato il momento in cui Johaug si è fatta conoscere ed apprezzare dal grande pubblico, la 30 km mondiale di Sapporo, quando vinse il bronzo. Allora la norvegese si rese conto di essere già ad un alto livello. «La grande occasione è arrivata ai Mondiali di Sapporo 2007 quando ho vinto la medaglia di bronzo nella gara di 30 km. Era qualcosa di completamente irreale. Ricordo come fin dall’inizio mi sembrò che il resto delle atlete stesse andando troppo lentamente. Immaginavo un livello completamente diverso e che tutti si sarebbero mossi più velocemente. In quel momento, ho capito che potevo competere con le migliori atlete. Dopo il Mondiale in Giappone, è arrivato il "coniglio Duracell" (soprannome di Johaug, ndr ), perché rappresentava forza, velocità e probabilmente me come atleta».
Sci di Fondo – Il racconto di Johaug: “Nel 2007 a Sapporo, mi sembrava che le avversarie andassero piano rispetto a quanto mi aspettassi”

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