Nella staffetta delle Olimpiadi di Pechino è stato protagonista di una grande prestazione, trascinando la sua Francia sul podio. Nel giorno più importante, nonostante diversi problemi fisici, Maurice Manificat non ha mancato l’appuntamento con la medaglia olimpica.
Molti credevano che quel risultato fosse l’ultimo acuto della sua bellissima carriera, ma Momo ha deciso di andare avanti, a trentasei anni ha ancora voglia di mettersi in gioco, anche se il fisico richiede sempre maggiore attenzione: «Sapevo che avrei ripreso ad allenarmi – ha raccontato a L’Equipe – non so per quanti anni andrò avanti, ma quest’anno non mi ero proprio posto la questione di uno stop. Ora mi concentro un anno alla volta».
A causa dei tanti problemi fisici, Manificat ha ripreso lentamente la preparazione, alternando ciclismo su strada, mountain bike, corsa e skiroll: «È stato bello staccare perché ero fisicamente e mentalmente stanco. Quindi ho ripreso ad allenarmi un po’ più tardi, un po’ come tutti gli altri, perché tutti avevamo bisogno di staccare dopo la stagione olimpica. Ci siamo presi il tempo per recuperare. Per la pubalgia bisogna essere sempre vigili, ecco perché faccio molta mobilità articolare. Non andare troppo veloce, senza grandi volumi, a piacimento».
Manificat ha ancora tanta voglia di ottenere risultati di rilievo, non soltanto di squadra: «Quest’anno c’è la 15 km in skating ai Mondiali di Planica, è il mio format preferito, mi piacerebbe poter trovare prestazioni decenti. Per capire se ho le armi per giocarmela, devo prima fare una buona preparazione. L’obiettivo è preparare il mio corpo per avere le armi per combattere con i miei avversari».
Sci di Fondo – Manificat ha ancora fame: “A fine stagione non mi sono proprio posto la questione del ritiro”

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