Dopo l’approvazione del programma sportivo, i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 sono avviati verso un record, quello della rassegna a cinque cerchi più equilibrata di sempre dal punto di vista della parità di genere. Tra tre anni e mezzo, il 47% degli atleti sarà femminile, nonostante il mancato inserimento della combinata nordica femminile. Ed a proposito di combinata, è l’intera disciplina che rischia la permanenza nel panorama a cinque cerchi.
Saranno 8 i nuovi inseriti nel programma del 2026, con il debutto olimpico del salto femminile, dello sci alpinismo (sprint maschile e femminile e staffetta mista), del doppio femminile nello slittino, della prova a squadre mista nello skeleton e del dual moguls per entrambi i generi, incrementi che porteranno il totale degli eventi a 116 (eliminato il team event di sci alpino oltre a qualche aggiustamento), di cui 54 maschili, 50 femminili e 12 misti. Percentualmente parlando, la presenza femminile salirebbe dal 45,4% di Pechino 2022 al 47%.
"Siamo partiti dal 40% di Sochi e ci stiamo progressivamente avvicinando alla piena parità che rappresenta uno dei nostri obiettivi" è stato il commento di Thomas Bach, presidente del CIO; il tutto nel quadro dell’Agenda Olimpica 2020+5 che punta al mantenimento del monte atleti (2900), al raggiungimento della piena parità di genere e all’apertura a nuovi eventi esclusivamente se non richiedono ulteriori location di gara.
La ricerca di (anche) questo equilibrio ha portato con sè importanti valutazioni sul ruolo della combinata nordica. Come detto, l’inserimento del settore femminile è stato bocciato (la scarsità di nazioni coinvolte è stato il focus principale in tal senso, solo 10 nell’unico Mondiale disputato) ma in vista del 2030 trema anche il settore maschile. L’analisi di Pechino 2022 è impietosa e le prove di combinata sembrano essere risultate le meno seguite (e con margine, si sottolinea nei corridoi del CIO) con l’aggravante – in un’ottica di universalità – che le 27 medaglie assegnate nelle ultime tre edizioni dei Giochi (tra Sochi, PyeongChang e Pechino) siano state vinte da atleti di sole 4 nazioni diverse. La "vicinanza" temporale con Milano Cortina 2026 ha di fatto salvato la specialità, ma per il 2030 i rischi sono elevati ed il salvataggio della combinata dipenderà dalla partecipazione e dal pubblico.
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