Sci di fondo | 05 agosto 2022, 15:15

Sci di Fondo - Nel suo ultimo editoriale per Match TV, Stepanova cita Pellegrino: "Ha apprezzato il nostro modo di lavorare con raduni lunghi e tanto allenamento"

Sci di Fondo - Nel suo ultimo editoriale per Match TV, Stepanova cita Pellegrino: "Ha apprezzato il nostro modo di lavorare con raduni lunghi e tanto allenamento"

Nel suo ultimo intervento per Match TV, la giovane fondista russa Veronika Stepanova, da alcuni mesi editorialista per il sito dell'emittente televisiva russa, ha citato anche Federico Pellegrino.

La campionessa olimpica nella staffetta di Pechino, nella quale decise la gara con una splendida ultima frazione, ha elogiato il sistema di allenamento russo che prevede lunghi raduni lontano da casa. Un metodo di lavoro diverso rispetto alle nazionali europee. Nel parlare di ciò, Stepanova ha anche tirato fuori l'esempio di Federico Pellegrino, che lo scorso anno si era allenato con il gruppo Cramer della nazionale russa. «A gennaio di quest'anno siamo finiti nello stesso albergo con il gruppo di Marcus Cramer - ha raccontato Stepanova - di cui faceva parte anche Federico Pellegrino. Federico è un campione del mondo, medaglia olimpica, uno di quelli che da tanti anni sono ai vertici dello sci di fondo. Ha provato vari sistemi di preparazione ed è chiaramente propenso all'analisi del lavoro svolto. Quindi, Pellegrino ha francamente elogiato quello che ha definito "l'approccio russo": lunghi campi di allenamento per diverse settimane, dove ti isoli da tutto: solo allenamento, allenamento, allenamento. Più precisamente, ti "isolano", creando tutte le condizioni per te - solo allenamento. È molto difficile, richiede forza, anche alle tue spalle nelle persone più care, che devono capire tutto. Semplicemente abbandoni la vita per queste settimane. Ma i miglioramenti principali si ottengono in questi lunghi raduni».

Secondo Stepanova, in Europa si ha un approccio diverso: «Quindi, gli atleti occidentali non hanno raduno del genere. Una settimana, al massimo dieci giorni insieme e si torna a casa. Fa bene a qualcuno, altrimenti Johaug e Klæbo non avrebbero vinto. Ma per la maggior parte, specialmente per i giovani atleti, questo approccio non è ambizioso e non soddisfa i requisiti moderni per il processo di allenamento. Pertanto, sono sempre meno pronti per combattere contro di noi». 

Va anche detto che il discorso potrebbe riguardare più alcune realtà centro europee, in quanto i sistemi norvegese e svedese sono diversi, anche per le disponibilità offerte dal territorio e dalla grande cultura sportiva, in particolare delle discipline nordiche.

Ricordiamo, inoltre, che da quest'anno, proprio con l'arrivo di Cramer, anche l'Italia sta effettuando dei lunghi raduni da tre settimane, come in Russia.

G.C.

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