Biathlon | 05 novembre 2022, 12:34

Biathlon - Conosciamo Julien Petitjacques, il giovane valdostano che esordirà con il Belgio in IBU Cup Junior a Martello

Biathlon - Conosciamo Julien Petitjacques, il giovane valdostano che esordirà con il Belgio in IBU Cup Junior a Martello

Dall’Asiva al Belgio, dalla divisa valdostana a quella di una nazionale emergente che sta cercando di creare un proprio movimento nel biathlon. Nella nazionale belga giovanile della stagione ormai alle porte, vi è anche un po’ di azzurro, portato da Julien Petitjacques. Il diciannovenne di Bionaz, grande amico del nazionale azzurro Nicolò Betemps, con il quale ha fatto tutto il percorso dallo sci club alla squadra del Comitato Asiva, e anche di Didier Bionaz, che ha tre anni in più, ha deciso già nella passata stagione di gareggiare per il Belgio, con cui esordirà nella tappa di IBU Cup Junior in programma a Martello il prossimo dicembre.

Una scelta piuttosto semplice e naturale la sua, in quanto Julien ha il doppio passaporto, dal momento che la mamma Ingrid è belga, nata a Mouscron, nella Regione della Vallonia, a pochi chilometri dal confine con la Francia e quella Roubaix che ha scritto pagine storiche del ciclismo mondiale.
«L’idea di passare al Belgio è nata quasi per gioco – ha raccontato Petitjacques a Fondo Italia – perché per anni mia madre, essendo belga, mi diceva che un giorno avrei rappresentato il Belgio. Battute che sono andate avanti a lungo, ma con il passare del tempo, abbiamo iniziato a porci seriamente la domanda se fosse possibile e anche utile per la mia carriera, così ci siamo informati e abbiamo visto che in Belgio vi è una squadra giovanile. Ci siamo messi in contatto con la loro associazione già nella passata stagione e avevo avuto modo di raggiungerli già in occasione di una tappa autunnale e successivamente anche in una tappa invernale della Coppa di Francia. Lì ho conosciuto tecnici e atleti, ho avuto subito una bella impressione da loro e ho deciso che avrei portato avanti la pratica per passare al Belgio a partire dal 2022/23, consapevole anche che avrei avuto maggiori possibilità rispetto all’Italia. Qui potrò maturare esperienza internazionale, inizierò direttamente all’IBU Cup Junior in Val Martello e se tutto va bene dovrei anche partecipare al Mondiale in Kazakhstan, tutte opportunità che sicuramente possono formarmi e permettermi di giocare al meglio tutte le mie carte».

Se non vi fosse stata la possibilità del Belgio, pur stando fuori dai corpi sportivi e dalle nazionali azzurre, il diciannovenne di Bionaz non avrebbe comunque lasciato il biathlon: «Avrei sicuramente proseguito nel Comitato Asiva, perché il biathlon ha sempre fatto parte della mia vita fin da quando ero bambino. Insomma, se anche fossi rimasto in Italia non avrei lasciato questo sport, anche perché avrei comunque avuto lì tutti i miei amici».

In estate, Petitjacques ha avuto modo di scoprire il mondo del biathlon belga. «Non conoscevo il loro sistema – ha raccontato – ma non è così diverso dal nostro per quanto riguarda l’allenamento. In occasione del raduno di agosto, ho avuto modo di scoprire il loro nuovo centro di allenamento in Belgio, a Elsenborn, con pista da skiroll e quindici sagome. Per me è una novità allenarmi a una quota di seicento metri, con tanti piani e falsipiani, rispetto ai 1600 metri di Bionaz e tanto dislivello. Quindi da questo punto di vista, lì svolgo un allenamento diverso».

Gli atleti più forti della nazionale belga, ovviamente, si allenano fuori dal Belgio, con Florent Claude che si prepara in Francia e Tilde Lie in Norvegia, avendo doppio passaporto. Petitjacques si allenerà con il gruppo giovani del Belgio e in estate ha avuto modo di lavorare con allenatori come Pascal Langer, Pierre Rybeiron e in occasione delle gare estive e dei raduni anche Clément Dumont: «Siamo tanti, dal momento che junior, giovani e aspiranti si allenano insieme. Alcuni Junior hanno però lasciato il Belgio e si allenano in altre nazioni, come per esempio Cesar Beauvais, che ha gareggiato anche a Pechino e oggi si allena in Norvegia».  

Anche lo stesso Julien Petitjacques si allena per la maggior parte del tempo in Valle d’Aosta per poi raggiungere i suoi nuovi compagni in raduni e gare: «Quasi ogni giorno mi alleno da solo qui a Bionaz, magari a volte mi unisco ai miei ex compagni del comitato e ci alleniamo insieme. Ovviamente raggiungo la squadra belga per raduni e competizioni. Mi sono spostato in Francia per le gare del circuito estivo francese, poi ho svolto due raduni, uno in Belgio, come già detto, e l’altro in Francia a 1600 metri. Per i miei nuovi compagni era ovviamente qualcosa di particolare allenarsi a questa quota, per me era naturale, come se fossi a Bionaz (ride, ndr). A breve avrò un altro raduno, insieme anche alle squadre di Francia e Germania, a Obertilliach che durerà a dieci giorni. Poi inizieranno le gare dicembre. La prova generale la faremo però in Coppa di Francia a Bessans».

Archiaviata tutta la parte burocratica, Petitjacques si prepara quindi a fare il suo esordio con la divisa del Belgio che arriverà, ironia della sorte, proprio in quella Val Martello dove lo scorso marzo ha disputato le sue ultime gare con l’Asiva. Il giovane valdostano ha le idee chiare sugli obiettivi, anche se non vuole sbilanciarsi troppo e preferisce guardare al presente: «Il mio obiettivo di quest’anno è riuscire a fare delle buone gare in IBU Junior e ai Mondiali Junior, mostrare al Belgio di aver fatto bene a puntare su di me, magari riuscendo a qualificarmi per qualche inseguimento. Se ci riuscissi potrei quindi puntare ai prossimi scalini, come partecipare in IBU Cup per ottenere i primi punti IBU e, magari tra tre o quattro anni, dopo aver maturato esperienza internazionale, esordire in Coppa del Mondo. Ma così stiamo già andando troppo in là con la mente finendo nel campo dei sogni».

Certamente in Val Martello, Julien si troverà a vivere una situazione particolare quando affronterà da avversario il suo amico Nicolò Betemps, uno degli atleti di punta della nazionale giovanile italiana. «Ne abbiamo già parlato. Credo che all’inizio farà quasi più effetto a lui, perché non è abituato a vedermi in quel contesto internazionale ma solo in quello italiano. Sicuramente sarà una situazione particolare per entrambi, ma sarà bello condividere questa esperienza, anche se facendo parte di due squadre diverse. Per me l’esordio internazionale è un passo importante e sono felice di condividerlo con persone che conosco da tutta la vita. Poi chissà, magari un giorno entrambi ci troveremo ad affrontare un altro atleta cresciuto nel nostro sci club, Dido Bionaz, quello sarebbe un sogno.
Comunque, quando ho comunicato loro la mia decisione, sia Nicolò che Dido erano molto contenti per me, sono felici che io possa fare questa esperienza».

Giorgio Capodaglio

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