Sci di fondo | 05 novembre 2022, 19:35

Sci di Fondo - Il dt Freddy Stauder: "Mettiamoci passione, entusiasmo, voglia di fare e pazienza, così i risultati arriveranno"

Sci di Fondo - Il dt Freddy Stauder: "Mettiamoci passione, entusiasmo, voglia di fare e pazienza, così i risultati arriveranno"

Sorride Freddy Stauder alla vigilia della partenza della sua seconda stagione da direttore agonistico della nazionale azzurra. Mentre gira tra gli stand di Skipass, si nota uno stato d’animo ben diverso rispetto al finale della passata stagione. L’arrivo di Markus Cramer sembra aver dato una scossa all’ambiente, l’impressione è che tutti siano più motivati, anche perché l’Olimpiade casalinga tra quattro anni è uno stimolo importante.
Ne approfittiamo per intervistarlo e fare il punto della situazione alla vigilia della stagione, avendolo intervistato per l’ultima volta pochi giorni dopo che erano state svelate le squadre nazionali.

Buonasera Stauder. Manca ormai poco all’inizio della stagione. Nelle scorse settimane tutte le squadre azzurre sono state in raduno in Val Senales e anche lei si è recato lì per osservare da vicino la situazione. Che impressioni ha avuto?
«Si, in Val Senales eravamo praticamente tutti presenti, dal gruppo Coppa del Mondo alla nazionale giovanile, passando ai membri della Milano-Cortina 2026. È stato un bel raduno, perché gli atleti hanno avuto la possibilità di confrontarsi sulla neve, scambiare opinioni. I più giovani hanno potuto vedere i più esperti in allenamento anche a ritmi più bassi ad alta quota, oltre che nei lavori di corsa e forza. Era importante che tutto il movimento si trovasse prima di iniziare la stagione».  

In che condizioni sono gli atleti? Quali sono le sue aspettative per questa prima parte della stagione?
«I nostri atleti hanno svolto dei test al CeRism, dai quali sono arrivati dei buonissimi riscontri, anche da parte dei giovani che fanno ben sperare in ottica futura. Ho visto bene i nostri atleti, tutti molto motivati a esprimersi al meglio sin dall’inizio, sia i sette, cinque uomini e due donne, che saranno il via nelle tappe di Coppa del Mondo di Ruka e Lillehammer, che gli altri che cercheranno di guadagnarsi un pettorale a partire da Beitostølen. Abbiamo deciso che nelle prime due tappe saranno al via atleti e atlete della squadra di Coppa del Mondo, mentre gli altri dovranno fare bene nelle gare FIS di Santa Caterina e OPA Cup di Pragelato. L’augurio è di fare bene nella staffetta a Beitostølen, anche perché l’assenza della Russia cambierà molto le cose. In ogni caso non sarà facile, perché tutti gli atleti delle nazioni più forti vogliono mettersi in luce nelle prime gare per poi concentrarsi sul Mondiale».

Quindi le competizioni di Santa Caterina e Pragelato varranno come selezione per la Coppa del Mondo.
«Si, coloro che faranno bene a Santa Caterina e successivamente a Pragelato, dove dovranno salire sul podio o, in base all’età, non essere troppo distanti, possono prendersi un pettorale per le gare di Beitostølen.
Faremo delle selezioni, vogliamo che ci sia meritocrazia e allo stesso tempo si avanzi step by step, salendo dalla Coppa Italia all’OPA Cup e una volta ottenuto un buon risultato nella coppa continentale salire in Coppa del Mondo, dove poi si deve puntare a ottenere una top 25-30 per essere a un buon livello».


È stato più complicato organizzare la preparazione e la nuova stagione, considerando l’aumento dei costi dell’energia e le alte temperature?

«Devo dire che fin qui le cose sono andate abbastanza lisce, tutto è andato come programmato, a partire dall’estate. Nel momento migliore siamo andati a Oberhof, poi ci siamo recati sul ghiacciaio in Val Senales, dove avevamo una bella pista da 6,5 km. Ora il gruppo Coppa del Mondo sta andando in Finlandia con piste già pronte a Muonio, i Milano Cortina vanno a Davos dove le piste sono già assicurate, i giovani sono a Livigno. Per noi è importante riuscire permettere ad atleti e tecnici di lavorare al meglio.  Per questo voglio ringraziare Paolo Riva e Paolo Rivero, i nostri referenti, che stanno facendo un grande lavoro sulla logistica».

Ci conferma che la tappa di Milano sarà spostata in un’altra località italiana?
«Si. Citylife era sicuramente una bellissima location, ma attualmente i prezzi dell’energia sono troppo alti e non dobbiamo dimenticare anche il dispendio di acqua che ci avrebbe richiesto l’innevamento. Erano tutti fattori importanti per spostarla. Meglio fare i conti con la realtà. Quando si parla di sostenibilità, bisogna anche realizzarla. La ritengo una scelta giusta».

Nella passata stagione ricordo tanti volti scuri in occasione dei Campionati Italiani di Dobbiaco. Cosa chiede a tutto l’ambiente per trasformarli in sorrisi ed entusiasmo?
«Non chiedo tanto più di quello che sto vedendo in questo periodo, perché stanno lavorando tutti bene. Io chiedo solo di seguire certe idee e nel farlo di metterci anche del proprio per tirare fuori il massimo da sé stessi. Solo in questo modo ognuno potrà essere soddisfatto di ciò che sarà riuscito a fare, al di là delle valutazioni degli altri.
Chiedo a tutti di metterci passione, entusiasmo, voglia di fare, allenarsi e gareggiare non perché è solo il proprio dovere, ma perché si ha piacere nell’essere un atleta di alto livello. Con questi ingredienti sono convinto che i risultati arrivano.
A queste cose ci aggiungo fiducia e pazienza, perché abbiamo appena cambiato strada e non dobbiamo obbligatoriamente pretendere dei risultati immediati, bemsì saper aspettare».


In estate sia Cramer sia Pellegrino non hanno nascosto che l’obiettivo a lungo termine è una medaglia in staffetta.
«Certo, lavoriamo per quello, arrivare anche noi a lottare per una medaglia nei team event, sia maschili che femminili, sulla scia di quanto fatto da nazioni come Francia e Germania. Devo dire che si è formato un gruppo solido e unito, che sta lavorando molto bene in quella direzione. Ci tengo a dire che Pellegrino ce la sta mettendo tutta, per sé stesso e la squadra, perché aiuta, insegna e fa capire ai giovani determinati concetti. Il gruppo è bello affiatato e anche i giovani della Milano-Cortina stanno spingendo per arrivare da sotto e mostrare a Cramer che sono presenti». 

Giorgio Capodaglio

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