Biathlon | 03 dicembre 2022, 16:20

Biathlon - Le emozioni di Rebecca Passler: "Questa mattina sentivo che c'era qualcosa di diverso dal solito"

Biathlon - Le emozioni di Rebecca Passler: "Questa mattina sentivo che c'era qualcosa di diverso dal solito"

È tanto soddisfatta Rebecca Passler dopo il 17° posto nella sprint di Kontiolahti. Alla sua quarta partenza individuale in Coppa del Mondo, la 2001 di Anterselva ha conquistato non soltanto i suoi primi punti, ma addirittura la prima top venti, grazie a un doppio zero.

«Non ho tante parole – ha affermato a Fondo Italiadi solito mi avvicino alla gara senza sentire particolarmente la tensione, ma questa mattina ero un po’ tesa, non so nemmeno perché. Forse è stato un buon segno, c’era qualcosa di diverso dal solito».

L’azzurra ha quindi descritto la sua gara, svelando anche un episodio divertente che le è accaduto: «Nel corso del primo giro mi sentivo in forma, anche gli sci andavano, quindi mi sono concentrata sul primo poligono decisa a sparare bene, perché se non lo fai non entri nelle sessanta, che era il mio obiettivo. Alla fine è arrivato un doppio zero e quasi non potevo crederci. In effetti non ci credevo, visto che quando i tecnici mi hanno detto che ero settima, io ho capito che mi trovavo in 37ª posizione. Ho dato tutto quello che avevo e dagli intermedi ho capito che non stavo andando male. Ma ripeto, quasi non ci credevo di essere così avanti. Ho dato tutto fino alla fine ed è arrivato questo risultato».

Un risultato che inorgoglisce Passler: «Ho dato tutto fino alla fine ed è arrivato questo risultato. Quella di oggi era la quarta partenza in Coppa del Mondo, quindi direi che non è affatto male. È stato un bell’inizio di stagione per me. Domani nella pursuit cercherò di fare la mia gara, non ho nulla da perdere. Vediamo come andrà».

E pensare che c'era chi nella passata stagione l’aveva già bocciata, dimenticandosi che si riferiva a una giovanissima 2001. Il risultato odierno dimostra che in un senso o nell’altro bisogna sempre andarci cauti con i giovani, ma soprattutto avere pazienza e lasciarli lavorare in santa pace. E come lei, così anche le altre giovani azzurre, perché ognuna ha il proprio percorso di crescita. Lasciamole crescere, sbagliare, maturare e trovare ognuna la propria dimensione all'interno del biathlon internazionale.

Giorgio Capodaglio

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