Biathlon | 09 dicembre 2022, 12:00

Biathlon - Martin Fourcade: "Neve artificiale Grand-Bornand? Cambiamenti necessari, lo snowfarming sarà il futuro"

Martin Fourcade

Martin Fourcade

Il cinque volte campione olimpico di biathlon, Martin Fourcade, ha risposto alle polemiche legate al trasporto di neve artificiale a Grand-Bornand. L'ha fatto in occasione di un evento tenutosi a Tignes, asserendo: "Sono immagini forti, che colpiscono, difficili da capire e difendibili. Sono immagini che sfidano, ma certi cambiamenti sono necessari".

Secondo Martin Fourcade - le cui parole sono state riprese da "Ski Chrono" -, mentre lo stesso fenomeno ad altre latitudini non genera troppo clamore ("La settimana scorsa c'è stato lo snowfarming a Kontiolahti, questa settimana in Austria"), in Francia crea maggior rumore mediatico: "La neve per noi è un simbolo forte - ha sottolineato -. Tuttavia, stiamo parlando di 3000 litri di gasolio, esattamente lo stesso quantitativo usato dal municipio di Grand-Bornand per sgomberare la città dalla neve quando ne scende mezzo metro".

Fourcade ha evidenziato come, peraltro, la federazione internazionale di biathlon sia all'opera per cambiare le cose, anche da un punto di vista di date: "Quest'anno le tappe di Coppa del Mondo sono 9, con la prima all'inizio di dicembre. Forse non è ancora abbastanza, ma è un segnale forte. Dobbiamo adattare il calendario, i luoghi di gara: non abbiamo scelta. E lo snowfarming continuerà a esistere: è una garanzia per tutto il settore".

A proposito dell'avvio stagionale a Kontiolahti, Martin Fourcade ha inteso evidenziare che, anche se la Francia si attendeva un risultato migliore, non c'è nulla di cui preoccuparsi, vista la solidità del gruppo. "Julia Simon è stata imperiale nell'inseguimento - ha spiegato -. Deve riuscire ad imporsi in maniera piuttosto regolare con stabilità. Tra gli uomini, Quentin Fillon Maillet ha avuto qualche problema, ma è stato così anche la scorsa stagione. Jacquelin ha, per una volta, iniziato bene la stagione. Gli stranieri? Difficile non parlare dell'inizio magico di Johannes Bø, che sembra una spanna sopra gli altri".

Alessandro Nidi

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