Biathlon | 27 gennaio 2023, 09:00

Biathlon - Simon Eder: "Mio padre pilastro della mia carriera, tra i miei miti c'è Maurilio De Zolt"

Simon Eder (credit: Manzoni Ibu)

Simon Eder (credit: Manzoni Ibu)

Simon Eder, biatleta austriaco, si è raccontato ai microfoni di "Biathlon World", commentando innanzitutto la sua incredibile costanza nel tiro da terra in questa stagione: "Penso che vi siano più ragioni per spiegarla - ha detto -. Ad esempio, sono necessarie condizioni meteorologiche costanti e munizioni che si adattino molto bene alla tua arma. Dentro di me, invece, cerco di bilanciare il mio tiro tra la velocità e il non rischiare troppo, anche se alcuni dei miei spari sono stati molto ravvicinati e ho avuto fortuna".

Questa, per Simon Eder, è la ventesima stagione in Coppa del Mondo, ma per mantenere alta la motivazione dopo un periodo così lungo trascorso tra sci stretti e carabina, il biatleta non fa nulla di speciale: "Semplicemente amo il mio lavoro e anche mio padre ha avuto una carriera molto lunga. Quindi, mi è sempre sembrato normale gareggiare fino a 40 anni. Ho ammirato mio padre e in generale altri sportivi con una lunga carriera, come Maurilio De Zolt, Ole Einar Bjørndalen, Anders Aukland e Jaromír Jágr".

Il papà è stato l'allenatore di Eder fin dal primo giorno, il vero pilastro della sua esistenza sportiva, e il consiglio migliore che ha dato al figlio, secondo quest'ultimo, è stato quello di cercare di mantenere la calma nelle situazioni difficili: "Lui non si limita a dirlo, ma lo fa ogni giorno. Nel 2017 sono stato malato per tutto il mese di gennaio, poco prima dei Mondiali di Hochfilzen. Senza di lui non sarebbe stato possibile per me vincere due medaglie di bronzo".

Per recuperare dopo una gara o dopo una sequenza ravvicinata di gare, cosa fa Simon Eder? "Mia moglie è una dietista e sa molto di alimentazione, quindi mi aiuta in questo senso. Nella corrente stagione la squadra austriaca lavora anche con un esperto di nutrizione sportiva e abbiamo validi fisioterapisti nel nostro team. Comunque, dormire il più possibile è il mio consiglio personale per riprendersi dalle fatiche".

Alessandro Nidi

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