La Norvegia vince la staffetta femminile di Dobbiaco, prova valida per la Coppa del Mondo di sci di fondo. Heidi Weng, Anne Kjersti Kalvå, Ingvild Flugstad Østberg e Silje Theodorsen chiudono la prova in 1h16’04"3, con 13"9 di margine sulla Germania. Tedesche seconde, dunque? No. Il motivo arriva subito dopo la gara: si scopre che la Germania ha gareggiato in ultima frazione con Sofie Krehl, e non con Coletta Rydzek (invece segnata in start list). Il secondo posto va dunque a Svezia I, con Jonna Sundling che piega nel finale Julia Kern: gli Stati Uniti ringraziano la Germania e sono terzi. L’Italia (Cristina Pittin-Anna Comarella-Francesca Franchi-Federica Sanfilippo) chiude al sesto posto, con un ritardo di 4’22"4. In teoria al traguardo il distacco di Sanfilippo è di 3’52", ma alle azzurre sono stati comminati 30" di penalità sul tempo complessivo per un cambio troppo anticipato.
L’andatura è piuttosto lenta nel primo giro, e questo aiuta Pittin a restare attaccata al gruppo di testa. Molto buona la frazione dell’atleta del CS Esercito, che si arrende solo dopo la sterzata impressa dal quartetto di testa, composto da Germania, Norvegia e le due staffette svedesi.
Nel secondo giro gli Stati Uniti vogliono reinserirsi nel giro per la vittoria grazie a Rosie Brennan, che ha poche difficoltà a riprendere Moa Lundgren, ma la nativa di Salt Lake City non riesce a recuperare il gruppo di testa. Dietro, Comarella sfrutta il treno Krista Pärmaköski finché può ma poi si stacca all’altezza del 10km e cede molto nell’ultima parte, perdendo mezzo minuto. In testa, il trittico si sfalda, con Kalvå che si stacca all’altezza dei 13 km. Al secondo cambio la Svezia I ha +0.3" sulla Germania e +13.5 sulla Norvegia. Gli Stati Uniti sono a 41"3 e possono dire addio alla vittoria, mentre l’Italia combatte ed è settima, a +1’29”9.
Nelle frazioni a skating la Norvegia può contare su Østberg, che infatti si riporta sul duo Svezia-Germania e anzi impone un ritmo che provoca il distacco di Moa Ilar. Dietro, Jessie Diggins prova l’impresa, ma dopo aver guadagnato una ventina di secondi la sua azione perde di fluidità. La statunitense è brava a non mollare e a riportarsi sulla Svezia, e dunque si viene a creare un doppio duello, per il primo e per il terzo posto: Germania-Norvegia e Svezia-Stati Uniti. È tutto nelle gambe di Sundling, Theodorsen, Kern e – si pensa – Rydzek. Prevalgono nel finale la norvegese, che addirittura stacca di quasi 15" la tedesca, e la svedese. Tutte, tranne Krehl, si rivedranno sul podio. L’Italia chiude con la grinta di Sanfilippo a oltre quattro minuti: buona la prestazione dell’azzurra, che riesce a recuperare 36" sulla Norvegia, ma il distacco accumulato in precedenza era troppo ampio per essere rimarginato totalmente.
Nella prova odierna mancavano diverse nazionali che avrebbero potuto ambire a un piazzamento in top-10. Norvegia, Svezia e Stati Uniti schieravano invece due selezioni: da segnalare che Svezia II non ha chiuso la prova poiché Linn Svahn (ultima frazionista) ha preferito riposarsi in vista dei Mondiali. Le atlete sapevano dunque che questo sarebbe stato praticamente un allenamento.
Sci di Fondo – Alla Norvegia la 4×7,5 femminile di Dobbiaco, Italia sesta dopo la squalifica della Germania

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