A guardare la staffetta femminile di Dobbiaco, c’è stato un momento di confusione. Diverse nazionali avevano guadagnato una posizione, e non si capiva il perché. Poi, l’arcano è stato rilevato: la seconda selezione della Svezia si era ritirata. Di più: non c’è mai stato un cambio tra la penultima l’ultima frazionista. Il motivo era molto semplice: l’ultima frazionista – Linn Svahn – non c’era.
Svahn, appena tornata da un lunghissimo stop, ha preferito preservarsi in vista dei Mondiali di Planica (per cui ha strappato all’ultimo la convocazione). Una scelta logica, che le stesse compagne di staffetta hanno rispettato. Difatti, le altre tre svedesi (Maja Dahlqvist, Johanna Hagström e Moa Lundgren) sapevano che non si sarebbero classificate, ma hanno comunque sfoggiato grandissima professionalità, dando tutto fino alla fine. Nella prima frazione, Dahlqvist è rimasta con il gruppo di testa, poi Lundgren si è staccata e Hagström ha mantenuto la top-5.
Proprio Hagström ha raccontato ai microfoni di Fondo Italia le sue sensazioni dopo la gara, che si è trasformata in un allenamento molto proficuo: «Sapevamo già prima che Linn non sarebbe partita. La squadra ha comunque gareggiato, sapevamo di andare incontro a una staffetta divertente e ci siamo dette di sciare comunque al nostro meglio. Lo abbiamo fatto! Gli sci erano davvero buoni in realtà, è dura quando sai di non finire la gara perché l’ultima frazionista non c’è, ma è stata una grande staffetta per noi. Ci siamo divertite: penso che sia davvero importante focalizzarsi su cosa sia bello e non solo sui risultati. È qualcosa su cui ho lavorato personalmente: non tenere conto solo dei risultati, ma anche del divertimento personale».
Sci di Fondo – Hagström a Fondo Italia: “Mancava Svahn, ma abbiamo comunque sciato al massimo”

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