OBERHOF – A Dorothea Wierer non è riuscita l’impresa d’oro. Il titolo iridato (ed il podio) nella sprint è sfuggito anche ad Oberhof alla campionessa mondiale delle altre discipline individuali (inseguimento ed individuale ad Anterselva 2020, mass start a Östersund 2019). Bronzo olimpico a Pechino e vincitrice dell’ultima sprint disputata in stagione, proprio ad Anterselva, Dorothea Wierer non perde però la serenità in mixed zone.
"Ho cercato di non strafare subito e quindi sono partita controllata per non andare fuori giri. Nel secondo e terzo giro ho tenuto bene, non mi sentivo super brillante ma la gara oggi si faceva al poligono e senza lo zero era impossibile andare sul podio".
Come si spiega i due errori al tiro, cosa è successo?
"E’ andata così, non succede niente. Ero piuttosto insicura al tiro, non mi sentivo a mio agio e non ho sparato come al solito, soprattutto in piedi. Quasi che non fossi concentrata, anche se il motivo non è questo naturalmente".
Ora si volta pagina, si recuperano le energie e si pensa alla prova di domenica, una pursuit in cui la trentaduenne di casa a Cavalese dovrà rincorrere partendo dalla 19ima piazza con un minuto di ritardo dal podio, 1’25 dalla testa.
"Sicuramente nell’inseguimento può succedere di tutto, anche in base alle condizioni del tempo: serviranno quattro poligoni fatti bene. Le prime due hanno un bel margine, la terza è un po’ più vicina. Herrmann è stata bestiale e mi sono voluta complimentare con lei immediatamente. Immagino che pressione abbia sentito addosso: io l’ho vissuta in qualche modo ad Anterselva, ma le attese per lei erano ancora maggiori. E nella sua gara ha tirato fuori una prestazione così: chapeau!"
Biathlon – Dorothea Wierer: “Al poligono non mi sentivo a mio agio. Chapeau, Denise!”

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