Biathlon | 15 marzo 2023, 19:25

Biathlon - "Volevo essere una biatleta e sono stata campionessa del Mondo in casa. Ma è ora di smettere" anche Tiril Eckhoff dice basta

Biathlon - "Volevo essere una biatleta e sono stata campionessa del Mondo in casa. Ma è ora di smettere" anche Tiril Eckhoff dice basta

Quarto ritiro importante in due giorni: Tiril Eckhoff segue il cammino segnato dalla compagna di team e coetanea Marte Røiseland, da Herrmann e Anais Chevalier e annuncia il proprio ritiro, al termine di una stagione di fatto per lei mai iniziata per via dei problemi di salute che l'hanno colta sin dalla tarda primavera.

"Ho voluto seguire le orme dei miei fratelli maggiori Stian e Kaja e provare a diventare forte come loro. Ma questa strada mi ha portato molto più lontana di quanto pensassi e mi sento oltremodo fortunata ad aver potuto vivere nel mondo del biathlon per 15 anni - ha scritto sui suoi canali social la quasi 33enne di casa proprio ad Oslo - Nel 2016 ho potuto vincere il titolo mondiale nella mia Oslo, un giorno che non dimenticherò mai e che resterà il ricordo più prezioso della mia carriera. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e tifato, grazie alle comaghe, allenatori, agenti, amici, famiglia, sponsor e al pubblico. Ci sono stati alti e bassi, ma grazie a tutti voi ho potuto trasformare tutto in fantastici ricordi.

Un anno fa ho vinto due gare qui ad Holmenkollen. Non sapevo che sarebbero state le ultime della mia carriera perchè pensavo di andare avanti. Ma ora mi dico che evidentemente dovevo finire da vincente, in vetta, davanti al mio pubblico e con la mia famiglia vicino. Arrendersi è un po' triste, ma sento essere la scelta giusta: resto orgogliosa di quello che ho raggiunto e ci sarà sempre un sorriso ad accompagnare i ricordi del mondo del biathlon".

E' - era - la biatleta più vincente in attività, con ben 29 successi in carriera inclusi i tre titoli iridati colti a livello individuale, il primo nella sprint di Oslo 2016, quindi la doppietta sprint-inseguimento di Pokljuka 2021, stagione in cui è stata letteralmente inviocabile e dominatrice della Coppa del Mondo, dopo il "quasi suicidio" di dodici mesi prima quando aveva invano conteso fino all'ultimo la classifica generale a Doro Wierer.

Sono otto le medaglie olimpiche nel suo palmares: otto podi a cinque cerchi tra cui brillano i trionfi nella mista di Sochi 2014 e Pechino 2022, sempre in staffetta, Tiril è stata d'argento con il quartetto femminile in Russia e ancora con la mista a PyeongChang 2018 mentre a livello individuale è stata per tre edizioni consecutive sul podio della mass start (bronzo, bronzo, argento tra Sochi, PyeongChang e Pechino) e bronzo nell'inseguimento cinese. Ai Mondiali oltre ai tre titoli individuali già citati si possono contare 10 medaglie con le staffette norvegesi (7 ori, 1 argento, 2 bronzi) e altre due medaglie individuali, un argento (inseguimento ad Östersund 2019) ed un bronzo (mass start di Pokljuka).

Tiril Eckhoff è stata una delle migliori di sempre sugli sci, atleta minuta e dalla tecnica sopraffina ed ha saputo diventare grande soprattutto grazie alla cura di Patrick Oberegger, il tecnico altoatesino che nello scorso quadriennio olimpico ha iniziato a prendersi cura del suo tiro, portandola a livello di fuoriclasse assoluta tra il 2020 e soprattutto il 2021. Sotto la sua guida ha saputo gestire al meglio quell'incostanza - retaggio di un carattere tendente al massimo entusiasmo ma anche a picchi più grigi - che per tanti anni l'ha tenuta lontano dal ruolo di dominatrice mondiale che il suo talento le avrebbe consentito di interpretare a lungo. Ma in quel biennio si è capito cosa sarebbe potuta essere, Tiril Eckhoff.

Seri problemi l'hanno tenuta lontana dal giro per molti mesi ed oggi è arrivata la decisione di smettere la carriera agonistica.

Domani mattina la conferenza stampa ad Holmenkollen.

Luca Perenzoni

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