È stata una stagione da incorniciare per il salto con gli sci canadese femminile. L’highlight della medaglia d’oro conquistata da Alexandria Loutitt al Mondiale di Planica sul large hill, che si è sommata al titolo mondiale juniores vinto sempre dalla diciannovenne canadese proprio in Canada poche settimane prima e aila vittoria in Coppa del Mondo a Zao, ma anche il bellissimo terzo posto della ventiduenne Abigail Strate in Coppa del Mondo a Hinterzarten, e tanti altri bei piazzamenti.
Una grande soddisfazione per Janko Zwitter, allenatore austriaco di Sara Takanashi, la più vincente di tutti i tempi, ex coach anche della nazionale azzurra, capace di far salire sul podio sia Manuela che Lara Malsiner, portando la prima anche al titolo mondiale juniores, che da due anni guida la squadra canadese.
Il coach ha parlato al sito sloveno siol.net: «È difficile credere a ciò che abbiamo realizzato – ha ammesso l’allenatore al sito sloveno – uno dei nostri punti di forza è stato che nessuno di noi si aspettava molto. Questo cambierà la prossima stagione».
Insomma un team che inevitabilmente dovrà avere a che fare anche con maggiori aspettative. In particolare Alexandria Loutitt, neo campionessa del mondo: «In estate si era infortunata alla gamba – ha ricordato Zwitter – quindi ci siamo concentrati sulla fisicità. Non saltava quasi mai. La sua grande risorsa è l’aspetto mentale. L’obiettivo era vincere una medaglia a Whistler. C’era molta pressione in quell’occasione. Planica era un bonus, non aveva niente da perdere lì. Abbiamo una campionessa del mondo, ma cerchiamo ora di tenerla lontana da troppe pressioni».
Oltre a Loutitt e Strate, sono arrivati passi avanti e punti anche da Natalie Eilers e Nicole Maurer. Segno che si sta lavorando bene. «Diverse persone hanno merito di tutto questo. Dalle ragazze a tutti gli allenatori con cui abbiamo lavorato: Igor Cuznar, Uros Vrhovec, Urban Jarc e Tania Schiestl. Tutti questi elementi all’interno del nostro team sono importanti nel contesto del successo finale. Anche i genitori delle ragazze sono importanti. Si fidano di loro anche se sono fuori casa per dieci mesi. Nulla si può ottenere da soli, tutti devono lavorare insieme. Nel nostro sport la testa conta almeno il 50 percento, ma secondo me molto di più. Stare bene mentalmente è la base. Puoi avere la macchina migliore del mondo, ma se ci metti il diesel invece della benzina, non funzionerà, giusto? È simile qui. Questi successi hanno richiesto molto lavoro. Non ci siamo persi un solo passaggio. Abbiamo lavorato facendo tutto da zero. È come costruire una casa. Non inizi con le finestre, inizi con le fondamenta».
Ovviamente dopo tanti successi Zwitter è molto ricercato, ma l’allenatore austriaco ha deciso di non abbandonare il suo Canada: «Abbiamo ricevuto diverse offerte, ma abbiamo appena iniziato la nostra avventura con il Canada. Andarsene non sarebbe giusto nei confronti delle ragazze. Abbiamo tracciato una strada per le Olimpiadi e vediamo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Abbiamo ricevuto attenzione. Spero che avrà un impatto positivo sullo sviluppo di questa disciplina, in Canada mancano i trampolini per il salto con gli sci. Noto che sta per succedere qualcosa. Il sostegno finanziario della federazione è migliorato».
Salto con gli sci – Un anno da incorniciare per il Canada femminile, ma Zwitter avverte: “Avevamo il vantaggio di non avere aspettative”

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