Biathlon | 04 maggio 2023, 14:20

Martin Fourcade torna a schierarsi per il ritorno degli atleti russi e bielorussi: "Escludere gli atleti per il proprio passaporto è discriminatorio"

Martin Fourcade torna a schierarsi per il ritorno degli atleti russi e bielorussi: "Escludere gli atleti per il proprio passaporto è discriminatorio"

Intervistato dal CIO, Martin Fourcade, membro della commissione atleti del CIO, è tornato a parlare della possibile riammissione degli atleti di Russia e Bielorussia nelle competizioni importanti.

La posizione dell'ex campione del biathlon francese e internazionale è sempre stata ben chiara ed ovviamente non è cambiata. «In qualità di rappresentante di atleti e sportivo - ha affermato Fourcade come riportato da francsjeux.com - credo fermamente che dovremmo considerare di consentire agli atleti russi e bielorussi di partecipare alle competizioni sportive. Pur comprendendo la delicatezza di questo problema, data la guerra in corso in Ucraina, credo che escludere questi atleti dalle competizioni in base al loro passaporto o nazionalità sia discriminatorio e vada contro i valori fondamentali dello sport». 

Secondo Fourcade, gli atleti gareggiano come tali, rappresentano la propria nazione ma non necessariamente le sue scelte politiche: «Come atleti, condividiamo tutti un legame comune e la nostra nazionalità o le nostre convinzioni politiche non dovrebbero impedirci di competere l'uno contro l'altro. Durante i miei 15 anni di carriera sportiva, ho gareggiato per la Francia, ma non ho mai difeso sulla linea di partenza le posizioni o le decisioni del mio governo. Ho gareggiato come atleta, essere umano e avversario per tutti coloro che si sono schierati al mio fianco. Penso anche che sia importante mostrare al popolo russo che gli atleti del loro paese e gli atleti di tutto il mondo possono andare oltre la politica e la propaganda per competere su un campo di gioco equo e paritario».

Ovviamente l'ex biatleta francese è consapevole che la sua posizione non sarà condivisa da tutti: «So che può essere difficile capire la mia posizione. Lo so, non sono cieco. Ma la mia opinione è questa per via del mio attaccamento ai valori olimpici. So che questo non allevia le difficoltà del popolo ucraino e la terribile guerra che sta affrontando. Sono al 100% con loro. E voglio essere totalmente chiaro su quel messaggio, perché viviamo in un mondo in cui alcune cose sono bianche o nere, non c'è zona grigia. Il fatto che io sostenga il ritorno degli atleti russi e bielorussi non significa che io sostenga la guerra. Non lo è e non lo sarà mai».

Giorgio Capodaglio

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