Biathlon | 23 maggio 2023, 09:15

Biathlon - Nessuna traccia di Eivind Sporaland, scomparso da 2 mesi. I genitori: "Potrebbe essere vivo e aver fatto molta strada..."

Eivind Sporaland (foto: Instagram)

Eivind Sporaland (foto: Instagram)

Sono trascorsi ormai più di due mesi dal 19 marzo, giorno in cui Eivind Sporaland - promessa del biathlon norvegese - ha fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi in auto dalla sua abitazione di Lillehammer. Il 22enne non ha più con sé il suo smartphone, che è stato ritrovato nelle scorse settimane dagli inquirenti durante la loro attività investigativa, ma i suoi genitori continuano a tenere accesa la fiammella della speranza.

"Non abbiamo altra scelta - hanno asserito sulle colonne del quotidiano 'Gudbrandsdolen Dagningen' -Finché non si farà chiarezza sull'accaduto, preghiamo che sia ancora vivo. Eivind è abituato alla vita all'aria aperta, in natura, e pensiamo che possa aver fatto molta strada. Speriamo che la gente presti attenzione e dica alle autorità di eventuali incontri con lui. Vogliamo solo ritrovare nostro figlio".

In una precedente intervista, la madre e il padre di Eivind Sporaland avevano rivelato che il biatleta era affetto da problemi mentali, sorti tuttavia soltanto pochi giorni prima della sua scomparsa: "Sono emersi dal nulla ed è stato uno choc. È brutale e doloroso pensarci".

Una ricostruzione che sembra filare, a maggior ragione se si considera che prima di scomparire Eivind Sporaland aveva regolarmente preso parte a una gara di biathlon a Stryn. Poi, il 15 marzo, durante un'uscita serale con alcuni amici a seguito di un esame scritto sostenuto all'università, il ragazzo avrebbe iniziato a comportarsi in modo diverso dal solito.

Ventiquattr'ore prima della sparizione, il coinquilino del norvegese, Eirik Idland, e suo cugino Martin Nevland avevano deciso di portarlo in ospedale, dove Eivind ha parlato a lungo con un medico: "Non sappiamo di cosa trattasse la conversazione, ma ci è stato detto di aspettare fino al fine settimana successivo", ha riferito Idland. 

Nel frattempo, il padre di Sporaland ha raggiunto il figlio a Lillehammer nel cuore della notte, dialogando tutto il tempo con lui: "Abbiamo escogitato un piano e ho avuto la sensazione che Eivind fosse d'accordo. Non ho alcuna esperienza con problemi mentali. Ho pensato che la mia presenza gli avrebbe dato sicurezza".

Adesso, anche i suoi amici incrociano le dita e mantengono un minimo di fiducia: "Crediamo ancora nel fatto che questa vicenda potrebbe andare a finire bene. Finché non sarà finita, avremo speranza".

Alessandro Nidi

Ti potrebbero interessare anche: